Federmoda lancia un appello al Governatore Musumeci affinchè la Regione si faccia carico di un ristoro economico per le aziende che pur non avendo subito l’imposizione della chiusura totale sta subendo un tracollo dei fatturati valutabile intorno all’80%.
Con una lettera inviata al presidente Musumeci viene chiesto un contributo a fondo perduto per le aziende del settore moda, commisurato alla differenza dei ricavi tra i mesi di ottobre e novembre 2019 e quelli di quest’anno; Federmoda chiede anche l’erogazione di un contributo a fondo perduto del valore del canone di locazione degli esercizi commerciali per il mese di ottobre, novembre e dicembre.
“La preoccupazione degli operatori del settore – dicono i presidenti provinciali di Federmoda – è dovuta anche al fatto che il “decreto Ristoro” non prevede indennizzi per un comparto che da sempre rappresenta l’eccellenza del Made in Italy e che oggi, al contrario, non viene tenuto in minima considerazione, escludendolo da aiuti e sostegni che se non risolutivi, di certo avrebbero potuto dare un significativo e momentaneo supporto”.
“Le misure imposte dall’ultimo Dpcm del Governo Conte – proseguono i presidenti provinciali – hanno configurato uno scenario spettrale, una sorta di coprifuoco che ha provocato di fatto un “lockdown degli acquisti” a causa del clima di paura e sfiducia che serpeggia tra i cittadini. Il malcontento e la disperazione dei commercianti è evidenziato dalle manifestazioni che si sono svolte spontaneamente nelle principali città italiane e che, purtroppo, sono state strumentalizzate da frange politicizzate che hanno generato un clima di ingiustificata violenza che va stigmatizzata con fermezza”.
“Il crollo dei consumi e dei fatturati rende insostenibili i costi fissi. A ciò si aggiunge la svalutazione della merce della stagione autunno/inverno che nel nostro settore perde valore nel giro di poche settimane: perdite significative che si sommano a quelle già subite per la stagione primavera/estate e che rappresenteranno il colpo di grazia per le stesse aziende e per quelle legate all’indotto”.
Il documento è firmato da Patrizia Di Dio (presidente di Federmoda Palermo e vice presidente nazionale), Alfonso Valenza (Federmoda Agrigento), Calogero Nicoletti (Federmoda Caltanissetta), Riccardo Galimberti (Federmoda Catania), Luisa Nasello (Federmoda Enna), Sebastiano Gullotta (Federmoda Messina), Daniele Russino (Federmoda Ragusa) e Angela Tarascio (Federmoda Siracusa).
Commenta con Facebook