Con un avviso shock, il comune di Palermo ha avvertito centinaia di cittadini che abitano sotto il costone montuoso di Boccadifalco, nella periferia sud della città, che la zona è a rischio “molto elevato” di dissesto, “in cui sono possibili gravi refluenze: gravi lesioni alle persone fino alla perdita di vite umane, oltre che danni funzionali o gravi agli edifici, infrastrutture, alle attività economiche e al patrimonio ambientale”.
L’area è indicata “R4”, che definisce il rischio più alto; l’amministrazione cita studi effettuati dall’assessorato regionale al Territorio “nell’ultimo decennio”. I toni della lettera, che alcuni residenti hanno ricevuto a fine marzo, sono allarmanti. “E’ necessario che ella e i suoi familiari – si legge – adottino modelli di comportamento che possano fare diminuire drasticamente il rischio per l’incolumità delle persone pur non potendo contestualmente salvaguardare i manufatti”. Ma un gruppo di cittadini ha raccolto firme in calce a una petizione per chiedere al comune e alla Protezione civile interventi per la messa in sicurezza.
Il dirigente che ha firmato l’avviso, Sergio Maneri, da’ dei suggerimenti di comportamento ai cittadini: “Non utilizzare come camere da letto le stanze esposte sul versante di monte”, e “in caso di rumore violento proveniente da monte solitamente si hanno a disposizione alcuni secondi utili per mettersi al riparo”.
“Pertanto – si legge nella lettera – se si è all’aperto, mettersi al sicuro dietro pareti che possano proteggere dalle schegge provocate dall’impatto col suolo dell’elemento in fase di crollo, e se si è in casa allontanarsi dalle stanze di monte per rifugiarsi nelle stanze lato valle,maggiormente protette”.
E ancora: “Alla presenza di eventi pluviometrici intensi accompagnati da fulmini ed elevata ventosità – scrive il dirigente – si consiglia di abbandonare i vani a ridosso del costone roccioso e a non transitare nei terrazzi, balconi ed aree esterne prospicienti il versante roccioso”.
Comunque, “in ogni caso al manifestarsi di ogni evento che potrebbe essere valutato come di presagio per un incipiente crollo, mettersi al riparo e possibilmente abbandonare la zona,dando avviso alle autorità preposte”.
“E’ poi fatto obbligo giuridico e morale – avverte il dirigente comunale – che ella e i suoi familiari adottino le precauzioni e informino chiunque risieda, sia abitualmente che occasionalmente nell’abitazione che occupa. Inoltre, quando si assiste a un evento di crollo segnalarlo alle autorità per effettuare le necessarie verifiche circa il rischio residuale derivante dall’evento, per l’adozione di opportuni provvedimenti anche di limitazione dell’area”.
“L’ufficio di Protezione civile, in attesa della realizzazione degli interventi strutturali di
riduzione del rischio (ove possibile), opera con interventi di mitigazione di tipo non strutturale ma di consapevolezza del rischio, attraverso le attività di informazione alla cittadinanza sul livello di rischio in cui ricade la propria abitazione o, nell’imminenza di un evento, con l’emissione di provvedimenti di limitazione o divieto d’uso della stessa”. E’ quanto si legge nell’avviso inviato dall’ufficio protezione civile.
“Inedificabilità assoluta dell’area” o limitazione dell’uso come prevede un provvedimento
sovraordinato al piano regolatore generale, con “possibili sgomberi degli immobili nel caso in cui si ravvisano i prodromi di eventuali crolli” nella zona di Boccadifalco, a Palermo, ritenuta dall’ufficio di Protezione civile del Comune a rischio R4, codice che indica il massimo pericolo di dissesto” E’ quanto si legge nell’avviso inviato a centinaia di residenti che abitano negli edifici più vicini al costone roccioso, considerato a rischio.