Avvio in ritardo ma seguito dal caos per la seconda seduta dell’Assemblea regionale siciliana nella quale si deve eleggere il Presidente dell’Ars dopo che ieri si è assistito a due fumate nere. Ma i numeri sono risicati, le strategie d’aula tendono a paralizzare tutto e il clima è incandescente. A votazione iniziata da qualche minuto l’avvinarsi di alcuni deputati durante l’espressione del voto di uno di loro fa esplodere la protesta fino a bloccare l’esecuzione del voto e sospendere la seduta. Protanostica l’onorevole Bulla dell’Udc che avrebbe mostrato il proprio voto a Gianfrnaco Miccichè scatenando le ire di tutte le opposizioni.
La seduta era stata dichiarata aperta con tre quarti d’ora di ritardo alle 11,45. La maggioranza ritiene di avere la possibilità di evitare il tranello e chiudere a terza votazione, la prima di oggi, nonostante anche oggi sia assente il deputato Pippo Gennuso a causa del grave lutto familiare che lo ha colpito ma i numeri sono abbastanza risicati.
Contro la decisione di annullare il voto ilc andidato Presidente Gianfranco Miccichè: “E’ stata una scelta fuori da ogni logica perchè io ero seduto al mio posto e non mi ero mosso, anche quando non avrei visto nulla”.
Alle 12,05 inizia la votazione ma le operazioni vengono interrotte poco dopo dalle proteste dei deputati dem a causa della presunta violazione della segretezza del voto da parte dell’Onorevole Bulla raggiunto da numerosi deputati mentre esprime il voto. Non basta l’indicazione del presidente temporaneo che fa ripetere il voto a calmare gli animi e il presidente è costretto a sospendere la seduta che riprenderà, non senza difficoltà, solo alle 12,25 quando il presidente annuncia l’annullamento del voto e indice una nuova votazione ma non prima della distruzione delle poche schede fin qui votate.
Ma il clima è difficile e la beffa sempre dietro l’angolo. A cercare di sparigliare sarà il movimento 5 stelle che vota per Margherita La Rocca Ruvolo. Venti voti concentrati sull’esponente Udc che servono a far litigare la maggioranza e a mettere in campo un nome che possa dividere il centrodestra in caso di ballottaggio.
Il Pd, per parte, sua, a terzo voto punta su un nome proprio ovvero Nello Dipasquale ma soltanto per il voto in questione. In caso di ballottaggio il gruppo si incontrerà di nuovo in base ai nomi al ballottaggio.
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