“Anche pezzi del governo regionale si sono finalmente accorti dell’inadeguatezza del Consorzio Autostrade Siciliane. Gli unici ancora ciechi e sordi davanti all’evidenza sono il presidente Musumeci e l’assessore Marco Falcone. Secondo loro, il Cas è una delle più efficienti realtà regionali. Peccato che i loro alleati di maggioranza, ovvero i deputati della Lega, la pensino diversamente ed hanno chiesto di non far pagare il pedaggio sulle autostrade inadeguate gestite dal Consorzio. Vale a dire la certificazione del fallimento”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars .

Ritardi, incompiute, pericoli

“Ritardi, incompiute, pericoli presenti e mai affrontati o risolti, se non in piccola parte, – dicono i deputati regionali 5 stelle – sono all’ordine del giorno. Speriamo che adesso la maggioranza convinca il suo stesso governo che invece racconta una realtà diversa. Da anni – proseguono i parlamentari regionali pentastellati – il Movimento 5 Stelle segnala come il sistema di gestione delle autostrade siciliane in concessione al Cas debba essere rivoluzionato, per la sicurezza di chi percorre le autostrade siciliane. Numerose sono le interrogazioni presentate sia a livello nazionale che regionale. Visto che si ostinano a restare in silenzio di fronte alle nostre sollecitazioni, Musumeci e Falcone risponderanno almeno ai loro amici di maggioranza? E se si, per una volta diranno la verità o si continua a tergiversare?”.

Cambio di statuto, “ora svolta manageriale”

Lo scorso 16 luglio, il via libera da parte della Giunta regionale, alla delibera che formalizza il cambio di status giuridico del Consorzio autostrade siciliane, recependo la norma votata dall’Ars nei mesi scorsi.

“Un passaggio decisivo – spiegava afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture – che traghetta l’ente nel futuro sotto tutti punti di vista: infatti, con la trasformazione del Cas da ente pubblico non economico a ente pubblico economico, sarà possibile dare ai lavoratori quei contratti attesi da anni, sarà possibile valorizzarne le professionalità e dare stabilità al precariato, ma anche adottare una governance più snella e manageriale per accrescere l’efficienza del Consorzio e soddisfare le aspettative dei siciliani”.

“Il Governo del presidente Nello Musumeci – proseguiva Falcone – mantiene un impegno che, sulla gestione delle autostrade della Sicilia, era atteso da quasi tre lustri. Oggi portiamo il Cas verso una normalità che diventa condizione essenziale per lo sviluppo, gli investimenti sulla rete e le nostre infrastrutture viarie. Nei prossimi giorni incontreremo i sindacati per discutere delle prossime tappe del percorso e di tutti i passaggi consequenziali”.

Ragusa-Catania

Il 14 luglio il vertice della Regione col ministro dei Trasporti Enrico Giovannini. Per la realizzazione dell’autostrada Ragusa-Catania, il commissario appena nominato dal governo nazionale nella persona del presidente della Regione si avvarrà di un sub-commissario tecnico e si passerà da subito alla fase operativa, definendo un crono-programma delle fasi di lavoro preliminare ed esecutivo.

La Lega, “sospendere pedaggi su rete Cas”

E’ stata depositata l’altro ieri, intanto, l’interrogazione a firma del capogruppo all’Ars della Lega Antonio Catalfamo, insieme al collega Vincenzo Figuccia, avente come tema la proposta di Confartigianato Messina che ha proposto al governo di sospendere i pedaggi delle tre autostrade siciliane per “inadeguatezza del servizio” a seguito delle ripetute interruzioni e restringimenti di carreggiata che ne depotenziano la sicurezza.

“Confartigianato solleva una questione da me ribadita più volte insieme al gruppo della Lega ed è per questo che abbiamo chiesto al presidente Musumeci e all’assessore Falcone, di trovare una soluzione per compensare i ripetuti disagi nel pieno della stagione balneare, che l’utenza sta vivendo soprattutto sulla A20 e sulla A18. Una interminabile scia di cantieri e deviazioni, ripetuti ritardi nei lavori. L’utente paga un pedaggio per avere un servizio ma oggi questo è seriamente compromesso e compresso non soltanto per problemi burocratici ma per il sommarsi di decine di cantieri che insieme delimitano fortemente i tempi di percorrenza e i peculiari standard di sicurezza.Non è solo una provocazione la nostra ma finché non si normalizzerà la situazione dei lavori chiediamo di prendere in seria considerazione la proposta di Confartigianato”.

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