A rischio l’autorizzazione commerciale del Forum Palermo? È Confimprese Palermo che ha presentato un’istanza per accedere ai documenti relativi alle autorizzazioni commerciali della struttura, con l’obiettivo di fare chiarezza su presunte irregolarità. Il SUAP però ha respinto tale richiesta, adducendo l’opposizione del controinteressato Multi Veste Italy Srl, società proprietaria del Centro. “Mentre è ovvia la posizione di Multi Veste che si oppone, molto meno comprensibile è quella del SUAP” dichiara Giovanni Felice, presidente di Confimprese Palermo. “Noi abbiamo segnalato possibili violazioni di legge, il SUAP invece si trincera dietro presupposti normativi errati pur di non approfondire”.

I dubbi di Confimprese

I dubbi sollevati da Confimprese riguardano tre aspetti. Primo, l’esistenza di un verbale di un tavolo tecnico citato nelle delibere di Giunta e Consiglio Comunale che approvano la modifica della convenzione con Multi Veste, ma che in realtà sembrerebbe introvabile. “Giunta e Consiglio hanno approvato la modifica ignorando che il privato aveva posto come condizione l’ampliamento del centro commerciale” spiega Felice. Un ampliamento di 1400 mq che sarebbe già stato autorizzato autonomamente dal SUAP nel 2021. Inoltre, secondo Confimprese, ci sarebbe stata una riduzione della superficie di vendita all’interno del Forum che avrebbe causato la decadenza dell’autorizzazione complessiva. Terzo punto, l’irregolarità nell’ampliamento del negozio H&M avvenuto nel 2023.

“Il Suap non può chiudere gli occhi”

“Il SUAP deve annullare quell’ampliamento e avviare le verifiche, non può chiudere gli occhi” insiste Felice. “Se abbiamo torto, si dia una risposta trasparente anche agli operatori del Forum che oggi sono in difficoltà”.
Confimprese ha quindi rinnovato al SUAP la richiesta di accesso agli atti, oltre a sollecitare “gli atti necessari per riportare legalità in una struttura che condiziona le dinamiche commerciali della città”. Sulla vicenda è stato informato anche il Sindaco di Palermo. “Lasciare dubbi su quanto da noi segnalato mette in discussione il rapporto tra cittadini e amministrazione” conclude Felice. “Si rischia di far intravedere una disparità di trattamento tra soggetti economici”.