“L’autonomia differenziata non è l’autonomia che volle Sturzo, non è coerente né con il dettato costituzionale né con lo statuto siciliano, rimasto inattuato. L’autonomia differenziata spacca in due il nostro paese, sacrificando il Sud e la Sicilia”. Lo dichiara l’ex consigliere comunale di Acireale ed esponente autonomista Sabrina Renna.
“Viene meno- prosegue Sabrina Renna – il principio di solidarietà, di sussidiarietà, vengono meno le ragioni dello stare insieme. È un fatto inaccettabile. La classe dirigente siciliana ha il dovere di alzare la voce, evitando quella che diventerebbe una secessione di fatto. Il Paese si “salva” insieme. Occorre da subito modificare una legge che determinerà solo gravi danni che investiranno i livelli territoriali, fino ai comuni. Oggi mobilitarsi è un dovere civile e morale. Partendo dai consigli comunali, attraverso ogni forma di iniziativa politica di sensibilizzazione. È inaccettabile perseguire un disegno di organizzazione istituzionale che vede il nord come terra di produzione e il sud come terra di consumo, che da un lato alimenta la domanda interna, dall’altro crea welfare assistenziale. Se il governo vuole continuare con un’Italia a due velocità, lo dica apertamente. Il rischio è che la “macchina” si fermi definitivamente. Serve un nuovo crinale di meridionalismo che blocchi subito questa deriva”.
L’approvazione del ddl Calderoli sull’Autonomia alla Camera con 172 sì, 99 no e 1 astenuto ha scatenato diverse reazioni nelle Regioni. Se il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani si dice soddisfatto, gli altri governatori del Sud sono in rivolta.
“L’approvazione del regionalismo differenziato, grazie ai significativi miglioramenti normativi apportati da Forza Italia e recentemente anche con i suoi ordini del giorno, costituisce una importante sfida per il sistema delle autonomie. Una prova per rendere più giusta, più competitiva e più autonomista la nostra Repubblica. Per migliorare i servizi per i cittadini e le imprese”. Ha detto invece il presidente della Regione siciliana e presidente del Consiglio nazionale di Forza Italia, Renato Schifani. “La Sicilia – prosegue – ha le carte in regola per partecipare a questa grande trasformazione, non solo perché è essa stessa il riferimento costituzionale dell’autonomia regionale sin dagli albori della Repubblica, ma anche perché adesso sta crescendo, incrementando Pil e investimenti, incrementando livelli di efficienza come dimostrato nel settore energetico. Emblematici i dati Svimez di oggi su crescita economica, investimenti produttivi ed esportazioni”.