A Montelepre un incendio doloso ha distrutto un’auto che era stata rubata qualche giorno prima a Palermo. Ad essere stata danneggiata una Fiat Panda di proprietà di una donna di 49 anni residente nel capoluogo siciliano. Il mezzo è stato trovato sulla strada provinciale 81, al chilometro 12, totalmente carbonizzato. Del mezzo è rimasta solo la carcassa fumante. Motore e interni sono andati totalmente distrutti.

Ad indagare i carabinieri della locale stazione. Si ipotizza che l’auto sia stata rubata a Palermo per commettere qualche furto in provincia e poi abbandonata e data alle fiamme per far perdere ogni eventuale traccia.

Altro incendio auto a Marineo in via Pirandello di proprietà di un operaio di 35 anni. Tracce liquido infiammabile. Intervento carabinieri e vigili del fuoco.

Furto d’auto con cavallo di ritorno, condannati padre e figlio

In carcere per aver rubato un’auto e aver chiesto 3mila euro per il “cavallo di ritorno“. Su delega della Procura della Repubblica di Catania, i carabinieri della stazione di Nesima hanno eseguito 2 ordini di carcerazione nei confronti di Maurizio Chiavetta, 52 anni, e di suo figlio Giuseppe di 22, entrambi pregiudicati, per i reati di rapina e tentata estorsione in concorso.

I fatti risalgono al mese di maggio del 2022, quando i due malviventi assalirono un 45enne catanese, che alla guida della sua Fiat Panda percorreva la via Virdimura di Catania. Il conducente fu tamponato dal 22enne che lo seguiva alla guida di un fuoristrada, e una volta costretto a fermarsi, fu assalito sia da quest’ultimo che dal 52enne, sopraggiunto alla guida di un’altra macchina. Il proprietario della Fiat fu preso a schiaffi e gli fu intimato il pagamento della somma di 3mila euro per la restituzione della sua autovettura, che Giuseppe Chiavetta intanto stava rubando. Il 45enne aveva denunciato subito l’accaduto ai carabinieri della Stazione di Nesima, fornendo dettagli sull’identità dei due malviventi, che già conosceva in quanto, svolgendo la professione di muratore, aveva realizzato alcuni lavori edili a loro favore.

L’uomo, in sede di denuncia, aveva riferito di aver concordato un appuntamento con i suoi estortori, con i quale aveva organizzato di incontrarsi a Catania in via San Giovanni Battista, proprio per consegnare la somma per la riconsegna della sua auto. La sera stessa i carabinieri, non appena avvenuta la consegna del denaro, erano intervenuti per arrestare padre e figlio che inutilmente avevano tentato la fuga a bordo della loro auto. Per loro erano scattate le manette e gli arresti domiciliari. A seguito del provvedimento odierno, i due sono stati associati al carcere catanese di Piazza Lanza, dove dovranno scontare la pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione per rapina e tentata estorsione.