“L’incremento delle ore di tutti i lavoratori della Reset a 34 ore settimanali è su base temporanea mentre l’accordo con l’amministrazione sottoscritto nel dicembre 2014 prevedeva un aumento quadrimestrale medio di due ore fino al raggiungimento del full-time, cioè 40 ore settimanali. Al gennaio 2017 i lavoratori avrebbero già dovuto avere applicato un orario settimanale strutturale pari a 36 ore”.
Lo affermano i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cil e Uiltucs Uil che in due lettere indirizzate alla Reset e all’amministrazione comunale chiedono un incontro per consolidare l’incremento delle ore e rispettare l’accordo siglato tre anni fa.
“I lavoratori Reset – dicono i segretari Monia Caiolo Mimma Calabrò e Marianna Flauto – rimangono gli unici appartenenti al bacino delle partecipate costretti a subire pesanti sacrifici per aver garantito il proprio sacrosanto diritto al mantenimento del proprio posto di lavoro. Riteniamo non più tollerabile la condizione di incertezza e di precarietà che stanno continuando a subire questi lavoratori, che non sono sicuramente lavoratori di serie B e che hanno ampiamente dimostrato, non soltanto a codesta amministrazione comunale ma all’intera collettività, di essere all’altezza dei compiti loro assegnati e di avere operato con diligenza e abnegazione. Chiediamo al sindaco la realizzazione in tempi brevissimi di un incontro per affrontare compiutamente e definitivamente il problema e comunichiamo sin da ora che in assenza di qualsiasi riscontro concreto i sindacati, unitamente ai lavoratori, si riservano di attivare qualsiasi iniziativa a sostegno della vertenza”.
I sindacati chiedono quindi alla municipalizzata “il definitivo adeguamento delle ore previste anche alla luce dei nuovi servizi che sono stati affidati alla Reset e di quelli che verranno prossimamente affidati”.
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