Le reazioni al voto al Parlamento europeo sull’incremento della quota d’import dell’olio di oliva tunisino in regime di esenzione fiscale nel mercato.
Per l’europarlamentare di Forza Italia-PPE Salvo Pogliese: “Ci siamo opposti alla ipotesi di aumento dell’import a dazio zero dell’olio tunisino: 70 mila tonnellate di olio di oliva in regime di esenzione fiscale, invasione che il mondo agricolo europeo, e italiano in particolare, non possono sostenere”.
“Riteniamo ovviamente corretto e doveroso – conclude Pogliese – manifestare solidarietà al popolo tunisino dopo i vili attentati terroristici dell’anno scorso… e l’Europa sta già svolgendo la sua parte attraverso, per esempio, lo stanziamento a favore della Tunisia di 500 milioni di euro sanciti il 12 febbraio dalla commissione europea. Ma non si può continuare a massacrare l’agricoltura degli stati dell’Europa meridionale – come ho sottolineato ieri anche nel corso del mio intervento al Parlamento di Bruxelles – con provvedimenti che alla fine incideranno non poco sulla produzione italiana”.
Per Michela Giuffrida, eurodeputato Pd e componente della Commissione Agricoltura: “Coerentemente a quanto ho da sempre annunciato, oggi ho votato no al provvedimento per un ulteriore quantitativo di import di olio dalla Tunisia”.
“Le discussioni di queste settimane – aggiunge – e la necessita’ di un’ulteriore riflessione su un sistema piu’ efficace per aiutare la Tunisia, Paese determinante per la stabilita’ del Nord Africa che necessita del nostro sostegno, di tutta la nostra solidarieta’, hanno prodotto che la partita si riapra con un rinvio di discussione al Consiglio che dovra’ adesso rivalutare il provvedimento”.
“A questo punto – osserva l’eurodeputata del Pd – siamo certi che, con maggiore consapevolezza e grazie ad un nuovo serrato confronto, e senza prescindere dalle fortissime preoccupazioni nettamente espresse dalle piu’ importanti associazioni delle categorie produttive a tutti i livelli, si possa presto individuare un modello efficace di sostegno alla Tunisia che – conclude Giuffrida – non penalizzi e gravi esclusivamente su una parte produttiva ed economicamente importantissima del nostro Paese come il Mezzogiorno”.
“Purtroppo l’emendamento che abbiamo presentato per il rigetto della proposta non è stato approvato, – a dirlo è il Presidente della Commissione Ambiente, Sanità e Sicurezza Alimentare del Parlamento europeo Giovanni La Via (AP/PPE) – e mi dispiace per quei colleghi italiani che non hanno voluto sostenere la nostra proposta. Ma il risultato del voto di oggi non è del tutto negativo”.
“Stiamo aprendo il mercato, sia pure in misura limitata, per una causa giusta, che è quella dello sviluppo della Tunisia e della riduzione dei flussi migratori. Ma è lo strumento ad essere profondamente sbagliato e va rivisto. Non si può pensare di dare un aiuto concreto alla Tunisia con i dazi all’importazione”.
“Questi infatti vengono pagati dagli importatori, cui arriverà il beneficio e che speriamo poi lo utilizzino in maniera corretta, assicurando la tracciabilità dell’olio e informando i consumatori che acquistano olio tunisino di importazione e non olio italiano”.
“Per questo motivo – continua La Via – con il nostro lavoro siamo riusciti a modificare parte della proposta, al fine di limitare alcuni effetti negativi, eliminando la possibilità di proroga di queste misure straordinarie, che quindi si concluderanno nel 2017, e pretendendo che l’olio venga interamente ottenuto in Tunisia e direttamente trasportato nell’UE”.
“L’approvazione di questi emendamenti, già sostenuti in Commissione agricoltura, è fondamentale perché blocca la proposta iniziale e riporta la discussione in Consiglio, per l’avvio dei negoziati con gli Stati membri”.
“A mio avviso, infatti, – conclude La Via – nella proposta della Commissione non ci sono vantaggi per le popolazioni tunisine, e c’è invece un grave danno per noi. Non possiamo continuare a barattare, cosa che è stata fatta sino ad adesso, l’agricoltura del mezzogiorno d’Europa con alcuni, talvolta piccoli, vantaggi per le popolazioni del Nordafrica. Siamo fiduciosi sugli sviluppi futuri”.
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