I dirigenti regionali riceveranno aumenti mensili e arretrati significativi in seguito alla firma del nuovo contratto per il triennio 2019-2021. L’accordo, raggiunto dall’Aran e dai sindacati, prevede un aumento di 273 euro mensili per i dirigenti di prima fascia e di 207 euro per quelli di seconda e terza fascia. Oltre agli aumenti, i dirigenti riceveranno anche arretrati che, in alcuni casi, potrebbero superare i 10.000 euro. L’impatto complessivo sulla Regione sarà di oltre 10 milioni di euro all’anno.
“Una ipotesi di rinnovo”
Per quanto riguarda il contratto dei dirigenti, dice Accursio Gallo, alla guida dell’Aran, “Si tratta di una ipotesi di rinnovo del contratto che andrà in Giunta di Governo per essere esaminata dall’Assessorato delle autonomie locali e della funzione pubblica guidato da Andrea Messina. Poi il documento andrà alla Corte dei conti. In seguitò si andrà alla stipula del contratto definitivo con i sindacati. Speriamo anche di poter immediatamente iniziare le trattative per il contratto 2022-2024 anche perché siamo in ritardo rispetto al resto d’Italia”.
Il nuovo contratto
Il contratto è composto da 52 pagine. Si prevede che le nuove buste paga, comprensive degli aumenti e degli arretrati, arriveranno tra febbraio e marzo. L’accordo, in discussione da quasi un anno, copre il periodo 2019-2021 e si basa su un aumento del 3,78%, in linea con quello applicato ai dipendenti statali. La retribuzione annua lorda di un dirigente di prima fascia sarà composta da uno stipendio base di 63.911 euro, un’indennità integrativa speciale di 7.859 euro, una retribuzione di posizione di 36.152 euro e una quota legata all’anzianità di servizio. Per i dirigenti di seconda e terza fascia, la retribuzione base sarà di 48.596 euro, a cui si aggiungono 7.747 euro di retribuzione di posizione e l’indennità di anzianità. A questi importi si aggiungono una parte variabile e premi di risultato, la cui entità varia a seconda del dirigente, erogati tramite il fondo Ford, che è stato incrementato.
Il contratto del comparto non dirigenziale
“Per quanto riguarda il comparto non dirigenziale – dice Gallo -, invece, il contratto è sotto l’analisi della Corte dei conti. Per il contratto del triennio 2019-21 si attende l’esito da un momento all’altro. Se sarà positivo l’esito, si passerà alla ratifica”.
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