“In un periodo di ristrettezze per molti siciliani, gli aumenti dei parlamentari siciliani e quelli previsti per consiglieri dei comuni, sindaci e assessori siciliani, sono davvero esagerati e ingiustificati”. Lo afferma il Codacons.
“Continua ad aumentare la spesa per i politici di Palazzo dei Normanni”
“Inoltre,- continua il Codacons- i superburocrati della Regione hanno ottenuto aumenti e il personale dei gruppi parlamentari all’Ars lo otterrà ben presto. Tutto questo si verifica nell’Isola mentre a livello nazionale si è operato in maniera diversa, tant’è che i parlamentari nazionali hanno stoppato l’aumento dei propri stipendi fino a fine 2025, approvando la proroga, fino al 31 dicembre 2025, del blocco dell’adeguamento dell’indennità parlamentare, in vigore dal 2007. E così che per la Regione e per i politici del Palazzo dei Normanni continua ad aumentare la spesa”.
Nascono 9 Comitati provinciali di protesta
Ciò ha indotto il Codacons, dopo aver nei giorni scorsi depositato un esposto presso la Corte dei Conti, a cui è stato chiesto di verificare ed accertare se si possano configurare sprechi di denaro pubblico a danno della collettività o condotte, anche omissive, che abbiano prodotto un danno all’Erario, ad annunciare la nascita dei 9 Comitati Provinciali di protesta “No aumenti politici siciliani”.
“Il divario tra cittadini e istituzioni è troppo ampio”
Si legge ancora nella nota del Codacons: “Iniziativa che vuole promuovere azioni legali in quanto il divario tra coloro che operano nelle istituzioni e i cittadini è divenuto ormai troppo ampio. La gente ha difficoltà a giungere a fine mese e in Sicilia, secondo le stime della CGIA di Mestre, il numero dei disoccupati aumenterà rispetto al 2022. Difatti, si ritiene che l’aumento dei soggetti senza lavoro nell’isola sarà pari a +12.735%”.
“La Sicilia danneggiata dai comportamenti della classe politica”
“Vogliamo – conclude il Codacons – ridare dignità alle istituzioni della Sicilia e migliorare l’immagine dell’isola, che viene danneggiata dai comportamenti della classe politica”.
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