Un nuovo piano tariffario che si traduce in un aumento medio del 7% della bolletta idrica per le famiglie. E’ quello che è stato approvato oggi dall’assemblea territoriale idrica composta da tutti i sindaci dei comuni del comprensorio che hanno affidato ad Amap la distribuzione idrica.
Il nuovo piano prevede l’aumento delle tariffe ma i soldi in più non sono destinati alla casse della partecipata. Serviranno a coprire la quota di co finanziamento delle opere previste con il Pnrr ed a pagare le rate di prestiti e mutui che l’azienda ha contratto con un pool di banche. Il tutto per portare a termini investimenti che servono a rifare la rete idrica di Palermo e provincia.
L’assemblea territoriale Idrica di Palermo
L’Assemblea Territoriale Idrica di Palermo, presieduta dal sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, assieme ai Sindaci della Città Metropolitana di Palermo, ha approvato la nuova articolazione tariffaria proposta di concerto dalla Segreteria Tecnica Amministrativa dell’ATI con l’AMAP, Gestore Unico dell’ATO Idrico di Palermo. E’ quanto si legge in una articolata nota.
“Tale passaggio, in continuità con quanto fatto in questi anni da AMAP, costituisce un momento fondamentale e sottolinea la condivisione dell’obiettivo di incrementare l’efficienza della gestione, adeguare le infrastrutture ai fabbisogni dei cittadini, proseguendo nell’incremento degli investimenti per realizzare un sistema in linea con le richieste attuali e future”.
Proposta tariffaria uguale aumento
La proposta tariffaria, elaborata secondo il sistema definito dall’Ente di regolazione nazionale (ARERA), mira a garantire un’equa distribuzione dei costi e un servizio efficiente su tutto il territorio gestito. Le dinamiche legate agli impegni per le varie linee di finanziamento pubblico (oltre 151 milioni di euro già assegnati), in particolare quelle del PNRR, hanno reso urgente la disponibilità di significative risorse per avviare le attività connesse agli appalti degli interventi finanziati.
L’emergenza idrica di questo periodo ha, peraltro, imposto un atto di alta responsabilità mirato all’approvazione di un Piano degli Investimenti che mira, più del passato, a superare criticità infrastrutturali storiche che altrimenti non verrebbero mai superate, compromettendo il miglioramento nei servizi. È il passaggio preliminare a tutto ciò era proprio l’approvazione del nuovo piano tariffario.
Il sindaco Lagalla
“Da oggi – dice il sindaco Lagalla- Amap dovrà muoversi nell’unica direzione tracciata dal Piano industriale che parla di investimenti nel territorio per migliorare le infrastrutture e ottimizzare la qualità del servizio. Un’azione che sappiamo essere già programmata, ma che oggi l’emergenza idrica rende di immediata attuazione. Si tratta di investimenti che mirano anche a dire basta a perdite consistenti di risorsa idrica dalle reti”.
L’amministratore di Amap Sciortino
L’Amministratore unico di Amap, Giovanni Sciortino, sottolinea come “le parole del sindaco Lagalla rappresentino uno stimolo a fare dell’Amap un punto di riferimento tra le società di servizi del territorio, in un momento storico in cui bisogna sapere gestire le difficoltà del presente e progettare il futuro. È doveroso ringraziare i sindaci del territorio che hanno dimostrato di avere una visione proiettata nel futuro, una prova di grande maturità a tutto vantaggio delle comunità da loro amministrate”.
Si chiama proposta tariffaria si legge piano industriale
La proposta tariffaria approvata rappresenta, di fatto, il primo atto del Piano Industriale con il quale sono state poste le basi per l’attuazione degli impegni gestionali imposti da Arera e affidati ad AMAP. A causa dello stato diffusamente precario, le infrastrutture presenti nel territorio gestito necessitano di ingenti investimenti sostenibili soltanto con l’apporto di finanziamento pubblico, ad integrazione delle risorse di Amap provenienti dalla tariffa.
L’aumento del 7%
“Al fine di gravare al minino sull’utenza, è stata effettuata una modulazione dell’adeguamento dei corrispettivi nel primo biennio (2024 – 2025), con un incremento di circa il 7%/anno, pur avendo l’Amap subìto un repentino aumento dei costi dell’energia e dovendo registrare un considerevole incremento del volume degli investimenti anche in previsione, entro il 2026, dell’ampliamento sino a 60 Comuni da gestire rispetto agli attuali 48”.
Altrove aumenti fino al 30%
“L’articolazione tariffaria approvata – si giustificano da Amap – si colloca, in termini di spesa annua che di tariffa unitaria, al di sotto sia della media nazionale (-9%), che di quella applicata nel Sud Italia (-10%), ed è decisamente inferiore di quella applicata nel centro Italia (-30%), con un incremento medio del 5,97 %/anno, inferiore a quello già registrato mediamente in Italia nel precedente periodo (6,25 %/anno).
Un vigilante su Amap
L’ATI (Ambito territoriale Idrico) Palermo e le strutture di controllo a ciò preposte vigileranno sull’operato di AMAP per garantire la piena attuazione del Piano degli Investimenti ed il conseguente miglioramento dei servizi. AMAP, dal canto suo, continuerà nell’impegno sino ad ora profuso nell’aumentare efficienza e competitività sul mercato, anche al fine di garantire la massima partecipazione ai bandi per l’assegnazione di nuovi fondi pubblici mirati alla realizzazione di ulteriori infrastrutture.






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