L’infrastruttura informatica del Comune di Palermo è sotto attacco hacker da ieri mattina. Sono ore convulse a Palermo per tentate di risolvere l’assalto informatico di cui ancora poco si sa se non che le reti interne del Comune sono state paralizzate, pochi sono i servizi attivi. L’attacco ha coinvolto anche il sistema delle telecamere di sorveglianza comunale.
Il problema ha generato il panico anche tra i candidati al consiglio comunale e di circoscrizione. Marchi e facsimile scheda, infatti, si scaricano dal sistema informatico del Comune di Palermo e l’attacco hacker ha praticamente reso necessario il blocco di tutti i sistemi, compreso anche il servizio elettorale.
Il Comune di Palermo sta subendo, dalle 6 circa della mattina di ieri, 2 giugno, un attacco informatico che ha colpito i sistemi all’interno della rete su cui è ospitato il sito istituzionale, la gestione della centrale operativa della polizia municipale e il sistema di gestione della video sorveglianza. Al momento non ci sono state rivendicazioni, ma non dovrebbe trattarsi di un attacco DDoS. Un fatto che escluderebbe che dietro l’attacco ci siano i filo-russi della cyber gang KillNet. Secondo gli esperti si tratterebbe, invece di un ransomware.
L’assessore comunale Paolo Petralia Camassa ieri ha definito “seria” la situazione in cui versa il sistema informatico comunale che è stato spento e isolato. Potrebbe trattarsi di un ransomware, un tipo di malware che limita l’accesso del dispositivo che infetta, richiedendo un riscatto da pagare per rimuovere la limitazione ma ancora al Comune non è arrivata alcuna richiesta di riscatto. “Fino ad ora non abbiamo ricevuto rivendicazioni e dai controlli fino ad ora effettuati non ci sarebbero dati criptati o rubati per chiedere un riscatto”, afferma ancora Petralia.
Intanto il Comune ha attivato una task force tramite SISPI, la società partecipata dal Comune che si occupa del settore IT per l’infrastruttura palermitana. SISPI sta infatti cercando di ricostruire gli elementi danneggiati della rete, al fine di poterla rimettere online. Ciò che più preoccupa gli esperti, ma anche l’amministrazione comunale stessa, sono i dati sensibili (in quantità) contenuti nei sistemi di gestione anagrafe e tributi del Comune. Non è chiaro, ad ora, se questi sistemi siano stati intaccati: a ogni modo, l’amministrazione fa sapere di aver già provveduto a effettuare opportuna segnalazione alla polizia postale e sull’episodio è già stato aperto un fascicolo in procura.