Nonostante la regione abbia emesso il decreto e i mandati di pagamento i sindacati non sono ancora soddisfatti e chiedono chiarimenti e assicurazioni che non accada più alcun ritardo. Il Cobas Codir continua la lotta per i diritti dei lavoratori Asu.
Ora garanzie per il futuro
“A seguito di un nostro preciso e drastico comunicato, con il quale abbiamo denunciato l‘inefficienza organizzativa della macchina regionale e chiesto al Dirigente Generale l’allontanamento del dirigente responsabile dell’ormai cronico ritardo nell’effettuare il pagamento del sussidio a più di quattromilacinquecento (4.500) lavoratori-padri di famiglia, il Dipartimento Lavoro, lo stesso giorno della nostra denuncia, ha emesso decreto e mandato di pagamento”. Lo dicono in una nota ALE UGL UGL Autonomie Sicilia COBAS/CODIR CONFINTESA USB che non si dicono ancora soddisfatti. “Chiediamo chiarimenti e garanzie per il futuro che quanto verificato, nel mese appena trascorso e nei mesi precedenti, non accada più”.
Pagati 600 euro
I sindacati fanno sapere che non tollereranno “non solo più alcun ritardo nel pagamento di chi non riesce ad arrivare alla fine del mese, con un sussidio/elemosina (€ 607,00) di valore al di sotto della soglia della povertà e di cui Governo e Parlamento regionale dovrebbero vergognarsi per non avere fatto nulla per aumentarlo, altresì non tolleriamo che il Dipartimento Lavoro operi una classificazione tutta propria del personale che gestisce relegando ai margini e a categoria inferiore il Personale ASU, proprio quel personale che percepisce meno e che invece, responsabilmente, andrebbe maggiormente tutelato”.
Manifestazioni sindacali
Le sigle avvisano il governo regionale inoltre che “se non arriveranno le garanzie richieste per iscritto, che attestino che il Personale ASU venga retribuito lo stesso giorno di tutti gli altri lavoratori gestiti dal Dipartimento Lavoro”, i sindacati “non esiteranno ad avviare, a strettissimo giro di posta, una serie di manifestazioni sindacali che, oltre a mettere in ginocchio tanti enti che dipendono dal lavoro del suddetto Personale, culmineranno con una protesta davanti la sede del Dipartimento Lavoro”.
L’appello alla regione
E poi l’appello all’assessore Scavone e al dirigente generale Sciacca: “E’ arrivato il momento, se non vogliate essere conniventi con un sistema che opera continue diseguaglianze di trattamento tra lavoratori, d’intervenire per mettere la parola fine a questo vergognoso comportamento degli uffici di cui voi siete responsabili, ciascuno per la propria parte. Assessore Scavone, Dirigente Generale Sciacca, attendiamo un vostro urgente riscontro scritto alle richieste di garanzia del Personale ASU che non ci saranno più ritardi nei pagamenti rispetto ad altri lavoratori egualmente gestiti dagli stessi uffici. Soltanto la vostra azione potrà evitare le iniziative di lotta che, invece, intraprenderemo in caso di un vostro inaccettabile e provocatorio silenzio”.
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