Dopo l’approvazione all’Ars dell’emendamento che prevede la concessione di una indennità straordinaria di 1.000 euro a favore dei lavoratori Asu, i sindacati Ale Ugl, Ugl, Cobas/Codir, Confintesa e Usb intervengono sulla questione.
“Si tratta di utilizzare risorse già previste dall’art. 36 a favore degli ASU per l’anno 2021 come contributo economico anche se che ci aspettavamo che le risorse venissero concesse equamente agli enti utilizzatori a titolo di contributo, affinché gli stessi enti utilizzatori direttamente procedessero al riconoscimento e all’erogazione dell’integrazione oraria nel rispetto delle disposizioni di cui all’art. 8 del Dlgs. 468/97”.
La nota continua: “Non è certamente la soluzione del problema ASU che auspicavamo ma l’emendamento approvato dall’intero Parlamento permetterà al Personale ASU di guadagnare una cifra mensile superiore, fino alla fine dell’anno, rispetto all’irrisorio assegno di appena 595 euro mensili, ritenendolo un atto dovuto per un bacino di lavoratori che per 24 anni ha sopportato con stile e dignità, indecenti umiliazioni e mortificazioni”.
I sindacati proseguono: “In questa battaglia che ci ha visti impegnati costantemente in prima linea, abbiamo avuto modo di confrontarci con esponenti governativi e politici di ‘diversi colori’, come l’on. Marianna Caronia della quale sicuramente abbiamo apprezzato la sensibilità, la tenacia e la passione nel corso dell’intera vertenza, senza nulla togliere a tanti altri, tra questi anche l’On.le Vincenzo Figuccia, che in questi ultimi mesi di “tira e molla politico” hanno espressamente manifestato la loro vicinanza al popolo ASU”.
E concludono “Invitiamo il Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro a definire i dettagli tecnici, organizzando l’ufficio addetto alla gestione del Personale ASU, affinché il medesimo Personale possa percepire l’indennità straordinaria prima di Natale. Non ci stancheremo di precisare che, come sempre, seguiremo con estrema attenzione la problematica ASU, pronti ad intervenire nell’interesse dei lavoratori. Per quanto ci riguarda siamo soltanto all’inizio di un percorso che dovrà concludersi secondo i seguenti prossimi obiettivi: la definitiva stabilizzazione di tutto il Personale ASU e, nelle more, a partire da gennaio, reclamiamo con forza l’incremento orario settimanale”.