L’immediata revoca con conseguente annullamento della delibera con la quale il commissario straordinario di Villa Sofia Cervello, prima di andare ad altro incarico, ha assunto a tempo indeterminato tre ‘comandati’ da altre amministrazioni. Lo chiedono i sindacati Fials, Cgil e Nursing Up additando la delibera quale “emanata in palese violazioni di legge e delle circolari Assessorato Regionale della Salute (v. circ. prot./S.1/55183 del 24/06/2016, prot./S.1/66602 dell’08/.08/2016, prot. n. 53930 del 29/06/2017 e prot./S.1/64238 del 03/08/2017)”.
Poco prima di Ferragosto, infatti, e subito prima di lasciare l’incarico di direttore generale degli ospedali riuniti Villa Sofia Cervello (con contratto scaduto ma prorogato per 45 giorni quale commissario straordinario) destinato ad altra azienda sanitaria Venuti ha firmato la delibera di assunzione di tre persone. Si tratta di Lidia Cascio, Rosa Vada e Cesare Mattaliano. “Le tre persone interessate all’assunzione presso l’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia – V. Cervello – fa rilevare l’esposto – sono tre soggetti comandati presso l’Azienda e provenienti appunto in comando dal Comune di Canicattì (Lo Cascio), mentre Vada e Mattaliano provengono dal Comune di Palermo”
“Va rilevato che – prosegue – per disposizioni dell’Assessorato, le procedure di mobilità e/o di concorso pubblico non possono anticipare la definizione, su livello regionale, delle procedure di riassorbimento delle eccedenze o di personale in disponibilità (v. circ. prot./S.1/55183 del 24/06/2016, prot./S.1/66602 dell’08/08/2016, prot. n. 53930 del 29/06/2017 e prot./S.1/64238 del 03/08/2017) per cui non può procedersi all’assunzione diretta di nessun dipendente per ricoprire un posto di nuova istituzione”.
Di fatto, secondo questa tesi, venuti avrebbe violato tutte le disposizioni sia normative che le circolari per assumere il personale in comando. Ed è significativo che fra questi ci siano neo eletti consiglieri comunali che con questa assunzione 8non più comando mantengono sia lo stipendio che il gettone da consigliere mentre prima avrebbero dovuto optare solo per il gettone.
“Inoltre, l’Ing. Venuti, con tale procedura di assunzione diretta a tempo indeterminato dei tre soggetti comandati – si legge ancora nell’esposto – effettuata mediante la revoca parziale della deliberazione n.1141 dell’8/9/2016 di sospensione della procedura di mobilità già avviata con delibera n.699 dell’1/6/2016, ha inteso riesumarla disattendendo quanto imposto, in merito, dall’Assessorato, con le note circ. prot./S.1/55183 del 24/06/2016 e prot./S.1/66602 dell’08/08/2016. In altre parole, l’Ing. Venuti, ha dato seguito ad una mobilità per la quale l’Assessorato della Salute aveva già rivolto l’invito alla revoca perché non conforme alle disposizioni impartite e in relazione alla quale aveva anche fornito l’avvertimento che potevano ravvisarsi profili di danno erariale”.
Le parti sociali intravedono il pericolo che in questo modo si vanifichi, almeno in parte, la delibera regionale sulle stabilizzazioni dei precari e sui concorsi occupando i posti vacanti o creando posti ad hoc per poi chiudere ad altre assunzioni o limitarle avendo i bilanci saturi. “Va sottolineato che prima di qualsivoglia procedura esterna per l’immissione in servizio con la copertura di posti vuoti – continuano – va esperito ogni utile tentativo per la copertura di posti in Categoria C o D o Ds, tra il personale interno che ne abbia le capacità, le qualità e i titoli per potere ricoprire detti posti al fine di non perdere la capacità di forza-lavoro interna che da anni si sacrifica a svolgere anche funzioni superiori, in attesa di ricollocazioni verticali”.
Il primo passaggio è la richiesta di revoca in auto tutela delle assunzioni rivolta alla stessa amministrazione “Per tutto quanto esposto in premessa si chiede quindi che codesta Amministrazione provveda a revocare l’atto deliberativo di cui all’oggetto, dichiarandone la nullità ed aprendo al confronto con le Organizzazioni sindacali al fine di trovare soluzioni eque e compatibili con gli interessi del personale interno all’Azienda e di coloro che in posizione di comando possano vedere soddisfatti anche i loro legittimi interessi”.
La replica, immediatamente richiesta all’azienda Villa Sofia Cervello è giunta il 21 agosto e parla di atti verificati e pienamente leciti leggila qui
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