Ritorno in classe a settembre non senza criticità. I segretari generali della Cisl Scuola Sicilia (Francesca Bellia), Cisl Scuola Calabria (Raffaele Vitale), Cisl Scuola Campania (Rosanna Colonna) e Cisl Scuola Puglia (Roberto Calienno) hanno condiviso e diffuso un documento con il quale esprimono la propria preoccupazione in merito alle assunzioni dei dirigenti scolastici affermando che le regioni del Sud Italia sono penalizzate. Eccolo.
Il ministero avrebbe penalizzato i vincitori di concorso
“Nonostante la Cisl Scuola, unitamente alle altre organizzazioni sindacali, ha proposto diverse soluzioni per evitare che in molte regioni del Sud non si desse luogo ad alcuna assunzione, il Ministero ha mantenuto ferma la propria posizione penalizzando ingiustificatamente i vincitori di concorso che, malgrado il diritto di graduatoria e nonostante la presenza di numerose scuole libere nella regione di residenza, saranno costretti a scegliere scuole ubicate in diversa regione. Stessa posizione e mancanza di disponibilità, è stata assunta nei confronti dei vincitori del concorso 2011 della Campania che ancora attendono la propria assegnazione”.
Le proposte del sindacato
“In particolare, a livello nazionale, è stato proposto di includere tra le sedi disponibili anche le istituzioni dimensionate solo per due anni, o che su queste, da graduatoria, fosse effettuato il conferimento di incarichi temporanei; è stato anche proposto di calcolare l’esubero su base pluriennale tenendo conto dei pensionamenti e di coprire, con nuove assunzioni, le 390 sedi vacanti e disponibili.
Ma l’Amministrazione ha respinto tutte le richieste facendo riferimento all’interpretazione del quadro normativo fornita dal Mef e della quale è stata fornita documentazione”.
“Decisione assurda”, il sindacato spiega le conseguenze
“L’assurdità della decisone provocherà l’attribuzione della reggenza in tante, troppe istituzioni scolastiche pur in presenza di aspiranti Dirigenti Scolastici, già vincitori di concorso, pronti a prendere servizio garantendo continuità e professionalità alle scuole.
L’ampliamento al 60% delle istituzioni scolastiche disponibili per mutamento d’incarico interregionale ha incluso anche le scuole con numero di alunni compreso tra 500 e 600 ed ha consentito di soddisfare una buona parte di Dirigenti Scolastici, che hanno finalmente coronato la giusta e legittima aspettativa di rientrare nella regione di residenza; la stessa modalità di calcolo, sul restante 40%, doveva però essere applicata nella definizione delle disponibilità per le immissioni in ruolo. Paradossalmente ci troveremo nell’assurda condizione che la stessa scuola sia considerata valida come sede di servizio per un Dirigente trasferito non è più valida per un neo immesso in ruolo.
Tra l’altro la proiezione dei futuri pensionamenti (anche e solo quelli d’ufficio) compenserebbero di gran lunga le ipotizzate situazioni di esubero, ipotizzate perché, in molto casi, i piani di dimensionamento scolastico regionale potrebbero sanare e migliorare diverse situazioni al fine di rendere stabili numerose istituzioni scolastiche”.
La valutazione negativa del sindacato
“Rimane, sulla situazione che si è venuta a determinare, una valutazione estremamente negativa.
Ancora una volta l’assenza del confronto sindacale e l’assunzione di decisioni autonome determinano conseguenze impreviste che penalizzano i legittimi aspiranti. La contorta formulazione dei provvedimenti ha generato una difforme interpretazione da parte della Ragioneria dello Stato per la mobilità e per l’attribuzione di incarichi.
La CISL Scuola ritiene assolutamente ingiustificabile che non si proceda neppure ad una assunzione in gran parte delle Regioni del Sud e che rimangano prive di dirigente un numero così elevato di istituzioni scolastiche. Stiamo, a tal proposito, valutando ogni forma di tutela per i nostri associati”.
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