“La vicenda delle assunzioni dei 15 netturbini da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Patrizio Cinque, certifica ancora una volta il caos nel settore dei rifiuti in Sicilia, con un livello di responsabilità che è certamente politico, istituzionale e burocratico”, commentano così Dionisio Giordano segretario regionale Fit Cisl Ambiente e Alessandro Miranda della Fit Cisl provinciale, dopo l’assunzione di 15 netturbini al Comune di Bagheria invece dei 27 lavoratori ex Coinres aventi diritto.
“Il governo della città di Bagheria, che nelle intenzioni avrebbe dovuto distinguersi dagli errori della politica del passato, calpesta la normativa vigente in materia di assunzione e utilizzo del personale del settore dei servizi ambientali; 27 i lavoratori aventi il diritto secondo quanto stabilito dalla legge 9 del 2010, che dovrebbero rientrare in servizio a Bagheria e che invece restano disoccupati. Piuttosto si è preferito creare ulteriore precariato con queste assunzioni fuori norma”. Secondo la Federazione Trasporti e Ambiente della Cisl, “il Commissario di nomina regionale continua a non esercitare i poteri sostitutivi e sanzionatori previsti dalle ordinanze del Presidente della Regione. Già nel mese di febbraio abbiamo posto insieme agli altri sindacati all’attenzione delle Procure della Repubblica di Palermo e Termini Imerese e della Procura Regionale della Corte dei Conti la vicenda relativa al bando di assunzione per gli opportuni accertamenti sotto i profili civili e penali; oggi assistiamo all’assunzione”. Giordano e Miranda concludono “il girone dantesco nel quale si trovano molti dei diecimila addetti dei servizi ambientali in Sicilia e più in generale il sistema rifiuti dell’Isola, l’apparente condivisione di chi ha l’obbligo di intervenire e allo stato attuale non lo ha fatto, l’incoerenza manifesta di chi, anche sul fronte sindacale, sottoscrive le note per le Procure e poi consente a propri rappresentanti di partecipare al bando, generano un clima di amarezza di confusione e di sconcerto ma non certamente di rassegnazione. Noi continueremo a tutelare i lavoratori anche attraverso le denunce pubbliche e nelle opportune sedi, perché possa prevalere il diritto e la legalità”.
Commenta con Facebook