La prima sezione della corte di appello di Palermo ha assolto il dirigente regionale Pietro Lo Monaco accusato di peculato, per il quale era stato condannato in primo grado alla pena di anni 2 e mesi 6 di carcere, oltre che alla interdizione dai pubblici uffici ed alla confisca di 56 mila euro e di tutti i contributi versati in relazione all’emolumento percepito per un incarico aggiuntivo, e ciò, secondo l’accusa, in violazione del principio di onnicomprensività della retribuzione dei dirigenti regionali. Il dirigente è difeso dall’avvocato Roberto Mangano.

La contestazione al dirigente

La contestazione riguardava l’incarico ricoperto da Lo Monaco, quale dirigente generale del dipartimento di protezione civile della Regione Siciliana, e nominato commissario per fronteggiare l’emergenze determinatasi a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi ad ottobre del 2009 nel territorio della provincia di Messina.

L’assoluzione

I giudici hanno assolto l’imputato anche se non abbia effettuato alcuna restituzione della somma, avendo il suo legale dimostrato che aveva pienamente diritto a quel compenso. È stata revocata la sanzione accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici e anche la confisca del compenso percepito per l’incarico aggiuntivo, per come disposta in primo grado, ordinando la restituzione al dirigente