- Bagarre in Commissione Lavoro Ars. Vincenzo Figuccia: “Nessuna garanzia sui disabili, inaccettabile”.
- Roberta Schillaci (M5S) “Non ci sono più scuse”.
- ANFFAS, “Caos tra i banchi di scuola”.
“Ho appena partecipato all’audizione in Commissione Lavoro in ordine allo stato di attuazione dell’articolo 41 della legge regionale 9 del 2001 relativa ai progetti in favore degli studenti con disabilità. Ho potuto verificare come nessuna garanzia e certezza sia stata oggi definita per gli assistenti ai disabili“. A denunciarlo in una nota, a margine dei lavori della V Commissione parlamentare all’Ars, è il deputato regionale della Lega Vincenzo Figuccia, coordinatore provinciale del partito a Palermo.
Figuccia: “Nessuna garanzia, inaccettabile”
“Chiedo che la Regione adotti tempestivamente degli strumenti per garantire l’accesso ai servizi scolastici da parte degli studenti con disabilità. Inaccettabile che si siano avviate le attività scolastiche e non siano stati presi provvedimenti chiari. Riteniamo sia opportuno che venga applicata la circolare assessoriale di riferimento dove si prevede chiaramente che si possono utilizzare le diagnosi funzionali in modo da poter individuare le risorse necessarie a garantire il servizio”.
Schillaci (M5S) “Non ci sono più scuse”
“Non ci sono più scuse, il servizio di assistenza specialistica agli alunni disabili può e deve ripartire subito”. Lo afferma la deputata M5S, Roberta Schillaci a conclusione dell’audizione tenuta oggi in seduta congiunta nelle commissioni V e VI dell’Ars per chiarire le reali motivazioni che hanno impedito al servizio di assistenza specialistica di partire soprattutto nelle province di Palermo e Trapani.
“Tutto – afferma la deputata – è nato a causa di un fraintendimento tra la Regione e qualche ente locale. Alcuni di questi, infatti, nonostante una circolare emessa dal dipartimento alla Famiglia, hanno ritenuto indispensabile la produzione da parte del disabile della certificazione Uvm, che in effetti poteva essere benissimo sostituita da altra documentazione comprovante la sussistenza della patologia che dà diritto al servizio. Per sgomberare il campo da ogni equivoco le commissioni congiunte hanno chiesto che la Regione emani una nuova circolare. Nel frattempo abbiamo anche chiesto che gli enti locali in ritardo diano corso al servizio, basandosi sulla semplice certificazione che attesti che l’alunno è in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 3 comma 3 della legge 104”.
“È inammissibile – continua Schillaci – che un servizio fondamentale come questo resti bloccato, causando disagi enormi alle famiglie. E questo proprio nell’anno in cui in bilancio, grazie ad un emendamento del M5S e di altre forze politiche, per questo servizio sono stati stanziati 4 milioni di euro”. Per mettere ordine nel settore dell’assistenza specialistica agli alunni disabili, Schillaci nei giorni scorsi ha presentato un ddl all’Ars, che ha suscitato polemiche da parte di un’associazione.
“Il disegno di legge a mia firma – dice Schillaci – certamente migliorabile, non è assolutamente un punto di arrivo, ma di partenza e tutti i contributi che arriveranno per ottimizzarlo saranno i benvenuti. A tal proposito, a breve, faremo altri incontri. C’è assolutamente bisogno di una legge che riordini il settore, che non va per niente bene, come testimoniano le proteste delle famiglie degli alunni, cui spessissimo siamo costretti ad assistere”.
ANFFAS, Caos tra i banchi di scuola
“Caos tra i banchi di scuola, a pagarne le spese gli studenti con disabilità. A rischio i servizi di assistenza igienico-personale. Ricomincia il calvario degli studenti con disabilità siciliani: la negazione del diritto allo studio entra dalla porta ed esce dal portone. Un prezzo ingiusto, nonostante vi siano i fondi, una storia siciliana che si ripete impetuosamente: il rimpallo di responsabilità fra Ufficio scolastico regionale, Regione Sicilia, ex province e comuni. La discriminazione che gli alunni con disabilità siciliani, i loro genitori e familiari sono costretti a subire è un tema non più rinviabile, perché ancora oggi la campanella non suona per tutti: il diritto allo studio è ancora troppo poco esigibile”, si legge in una nota dell’ANFFAS.
È arrivato settembre e la scuola ha aperto le sue porte; i servizi migliorativi, integrativi e aggiuntivi della Regione Sicilia per cui sono stanziati, per tutto l’esercizio finanziario 2021, la somma di 5 milioni di euro, pensati per supportare e risolvere i problemi ormai storici, legati all’assistenza di base, rischiano invece di essere essi stessi il problema. La legge regionale n. 9 del 15/04/21 disciplina infatti all’art. 41 proprio i “progetti in favore degli studenti con disabilità”. Si tratta dei cosiddetti servizi integrativi, aggiuntivi e migliorativi pensati affinché il tempo destinato allo studio e la qualità della vita degli alunni con disabilità sia la migliore possibile. Il problema delle assistenze scolastiche ogni anno si ripete, eppure, per garantire le assistenze agli studenti con disabilità occorrerebbe semplicemente applicare le norme.
Su una cosa occorre fare estrema chiarezza: nonostante le possibili difficoltà esistenti, l’assistenza di base in favore degli studenti con disabilità deve essere garantita comunque, senza se e senza ma. “Comprendiamo le difficoltà legate alla nascita dei servizi integrativi, migliorativi e aggiuntivi, in favore degli alunni con disabilità, d’altronde sappiamo bene, a nostre spese, che il concetto di personalizzazione degli interventi è lontano dal modo di ragionare delle nostre istituzioni e da una certa burocrazia, non a caso per quattro anni ci siamo incatenati in diversi istituti scolastici della città a inizio anno, proprio per sensibilizzare su questi temi”, dichiara Antonio Costanza
Presidente di Anffas Palermo e Vicepresidente di Anffas regione Sicilia, ed aggiunge: “Se ci sono problemi legati alle UVM, vale a dire le unità di valutazione multidimensionale, che devono indicare in che misura questi servizi possono essere effettivamente di supporto agli alunni con disabilità, provveda l’Asp e chi di competenza, compreso le Aree metropolitane, i Liberi Consorzi, l’Ufficio Regionale Scolastico e le Scuole. Non in ultimo le istituzioni scolastiche che non lo stanno già facendo, provvedano, ad erogare il servizio di assistenza di base, di cui sono responsabili. Le alunne e gli alunni con disabilità, e le loro famiglie sono stanchi: i diritti non sono concessioni”.
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