Gli assistenti ai disabili dello Slai Cobas, nel giorno in cui si apre a Palermo “Italia 5 Stelle”, il raduno nazionale del movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, hanno manifestato contro i pentastellati, in piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo.
Lo Slai Cobas ha protetato anche contro il divieto imposto dalla Questura di Palermo di manifestare nei pressi del Foro Italico Umberto I, luogo in cui è incorso il terzo raduno nazionale a 5Stelle.
I lavoratori del settore “assistenza agli studenti disabili”, 200 a Palermo e circa 2000 in tutta la Sicilia, non perdonano al gruppo M5S a Palazzo dei Normanni, l’aver emendato e sostenuto un articolo inserito nella Finanziaria Bis che li avrebbe licenziati tutti in una volta sola. La situazione è poi stata riportata allo status quo con l’approvazione da parte dell’Ars, alcuni giorni fa, della legge sulle variazioni di bilancio. I deputati grillini anche questa volta si sono opposti, proponendo un ordine del giorno per rimettere in discussione la figura professionale degli assistenti ai disabili, ma è stato dichiarato “improponibile”.
“Nonostante il divieto della Questura – spiega Giorgia Geraci delegata sindacale dello Slai Cobas – protestano contro la ‘festa del M5S che so terrà oggi e domani a Palermo. Ci volevano zittire ma non ci sono riusciti. Abbiamo diffuso centinaia di volantini denunciando l’attacco che hanno subito con un provvedimento di legge votato dal Pd di Crocetta/Baccei e M5S Foti /Zafarana”.
“Con una lotta dura di mesi i lavoratori – aggiunge la delegata sindacale – sono riusciti a fare cancellare questa legge vergognosa che licenziava duemila assistenti in tutta la Sicilia, ma questo non fa cessare la necessità di dovere continuare a denunciare e a lottare contro chi come il m5s di Grillo ha contribuito attivamente ad attaccare la nostra condizione di lavoro.Chiediamo a Grillo parlerà di questo alla sua festa? La risposta è scontata ma quello che deve essere chiaro è che nonostante i loro divieti noi non staremo zitti e continueremo a lottare a difesa della nostra vita”.
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