Farmaci che servono a curare malati cronici, quindi essenziali, e non solo, anche pannoloni. Tempi biblici all’Asp di Palermo da parte degli utenti che ne fanno richiesta i quali, intanto, sono costretti a pagarli di tasca propria. È caos allo sportello di via Arcoleo, a Palermo, dove erano stati assicurati tempi brevi per ottenere i presidi sanitari, intanto però i pazienti si vedono costretti a far fronte di tasca propria alle carenze dell’azienda sanitaria della provincia di Palermo.
Tanti cittadini in attesa
Tra attese lunghissime, chiamate, sono numerosi i cittadini della provincia servita dall’Asp di Palermo che sono in attesa dei presidi da parte dell’Asp e nel frattempo sono costretti a comprare di tasca propria il necessario. Si tratta di farmaci spesso essenziali come quelli contro il diabete o altre patologie croniche, di cui non si può fare a mano. Scarseggiano anche i pannoloni per l’incontinenza che sembrano ormai un lontano miraggio per tanti, che tra una telefonata, una mail e una visita agli uffici, sentono sempre le stesse risposte, quando arrivano: “Dieci giorni e avrete ciò che vi spetta”.
L’Asp rassicura ma ancora nulla
Tante le rassicurazioni che i cittadini ricevono, come si legge sul Giornale di Sicilia, allo sportello di via Giorgio Arcoleo, mentre in fila con loro c’erano almeno una quarantina di persone con gli stessi problemi, fatti di lunghe attese e un silenzio assordante. IlCome raccontano i cittadini, c’è anche chi attende da 6 mesi dopo aver presentato più volte la documentazione richiesta. A oggi però ancora nulla. E sono tanti i cittadini costretti a pagare i presidi che dovrebbero essere dati gratuitamente. Molti cittadini non riescono più a reggere questi costi, in quanto pensionati, disoccupati e a basso reddito.
Una montagna difficile da scalare
L’Asp, sembra essere in difficoltà nello smaltire tutte le richieste che continuano a piovere e che ogni giorno che passa si accumulano sempre di più. I cassetti virtuali sono pieni di mail, gli uffici ricevono visite da parte di tanti cittadini esasperati. Intanto l’azienda ha fatto sapere che sta lavorando alle pratiche, ma sembra che la montagna di autorizzazioni sia difficile da scalare.
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