Solo un precario su quattro tra i ruoli sanitario e tecnico dell’Asp di Palermo è stato stabilizzato, per gli altri si sta verificando una discriminazione. È la stima della Fials Palermo che segnala come “nonostante le reiterate richieste che hanno visto coinvolte anche le altre sigle del ruolo medico, per sollecitare le procedure per il superamento del precariato, questa amministrazione ha provveduto a stabilizzare solo alcuni profili escludendone altri, perseverando nel determinare una discriminazione tra i dirigenti medici nonché sanitari e sanitari del comparto che sono in possesso dei requisiti della legge Madia”.
La Fials e la Fvm sezione Fials Adms, in una nota a firma di Giuseppe Forte e Anna Zizza, ricordano la richiesta di “ampliare i posti da riservare agli infermieri a fronte dei circa 300 posti ancora vacanti e considerato che i partecipanti risultano superiori al numero dei posti messi a concorso. Purtroppo ad oggi, da informazioni assunte per le vie brevi presso il dipartimento Risorse umane dell’Asp, sembra che l’amministrazione abbia avviato l’iter per l’adozione di alcune delibere per la stabilizzazione del personale del ruolo tecnico e dirigente come tecnici di laboratorio, dirigenti fisici, che ancora ad oggi attendono di essere approvate da parte della Direzione generale”. Come caso eclatante la Fials cita la stabilizzazione di venti infermieri a fronte di un’ottantina di partecipanti preferendo altre strade.
Altro caso segnalato dalla Fials: “L’azienda pur avendo pubblicato diversi avvisi per la stabilizzazione per differenti profili e discipline della Dirigenza, ne ha adottati alcuni escludendone altri, come dirigenti medici di Chirurgia generale, Chirurgia d’accettazione e d’urgenza, Chirurgia toracica, dirigenti Biologi, avendo preferito procedere direttamente con la mobilità o con le prove concorsuali”.
Per quanto riguarda il ruolo infermieristico risulta che l’Asp di Palermo ha richiesto informazioni al Dap, il dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria per accertare la veridicità delle autocertificazioni presentate dal personale infermieristico in servizio presso gli istituti penitenziari, senza riceverne ad oggi alcun riscontro utile dagli organi competenti, che con la presente intendiamo sollecitare”.