La quinta commissione dell’Ars ha approvato un emendamento promosso da Antonio Ferrante e presentato dal deputato regionale Anthony Barbagallo che prevede, all’interno dei 120 milioni di euro complessivi stanziati nella legge di stabilità per il sostegno alle attività didattiche e formative sospese a causa dell’epidemia da covid 19, un contributo per nidi e materne private costrette alla chiusura.
“I nidi e le materne – dice Antonio Ferrante, promotore dell’emendamento, – svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo dei bambini come per le esigenze lavorative dei genitori che, per sua stessa natura, non può essere svolto a distanza e che proprio per questo, sospesa ogni attività, non ha più percepito le rette e rischia il collasso totale. Con questo emendamento vogliamo garantire la continuità e così permetterne la riapertura”.
“Ringrazio Anthony Barbagallo – continua Ferrante – per aver presentato l’emendamento, Nello di Pasquale, nostro componente, per averlo sostenuto in commissione e, in generale, tutti i componenti per la sensibilità dimostrata verso un settore tra i più colpiti dall’emergenza e che abbiamo il dovere di tutelare e preservare. In questo senso -ha concluso Ferrante- rivolgo un appello a tutta l’Assemblea affinché lo approvi con una sola voce, dando il chiaro messaggio ad insegnanti, genitori e bambini che tutti insieme lottiamo affinché nessuno rimanga indietro quando l’emergenza sarà finita”.
E proprio da genitori ed educatori, provengono le maggiori preoccupazioni per quanto riguarda i più piccoli, costretti a rimanere in casa a causa dell’emergenza ed impossibilitati a svolgere le attività formative e ludiche che seguivano presso asili nido e scuole materne. Una necessità alla quale stanno al momento provvedendo proprio i genitori.
Per quanto riguarda invece asili nido e scuole materne del Comune di Palermo, l’amministrazione cittadina ha elaborato il progetto a distanza ‘Lab Web Coccole e Abbracci’, un nuovo spazio virtuale ludico e creativo creato all’interno del Portale Scuola nel quale insegnanti, educatrici, bambini e genitori possono ritrovarsi dopo la chiusura delle strutture.
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