Da una parte uno scontro accesissimo, dall’altra l’appello al dialogo. Al momento, però, la certezza è che la distanza tra le parti sulla vertenza legata agli asili nido convenzionati con il Comune di Palermo sia enorme. I toni sono aspri tra sindacati e amministrazione comunale riguardo all’avviso emanato dal Comune che introduce una serie di novità su tariffazioni e altri servizi ancora che, secondo i sindacati, rischiano seriamente di far chiudere i battenti ai 20 asili convenzionati con il municipio. La politica adesso è divisa tra chi prova a creare il dialogo e chi invece, amministrazione e organizzazioni di categoria, si smentiscono a vicenda a suon di dichiarazioni al vetriolo.
L’assessore Marano: “Bugie e strumentalizzazioni”
L’assessore alla Scuola del Comune di Palermo, Giovanna Marano, attacca i sindacati ce avevano additato l’amministrazione comunale come “irresponsabile” di fronte a tale vertenza, sostenendo di mettere a rischio un centinaio di posti di lavoro e anche il servizio per i bambini in quanto molti di loro, se ovviamente gli asili dovessero chiudere i battenti, rischiano di non poter rientrare in aula con disagi anche per le famiglie. “Strumentalizzare i bambini per aggirare le regole – è la dura reazione dell’assessore -. Questo il significato, neanche tanto occulto o profondo, del comunicato diramato da Confcooperative Sicilia, Fism Sicilia e Lega Coop Sociali Sicilia, i cui toni e modalità restano estranei e distanti da qualunque logica di dialogo sociale. Sorprendenti le accuse ad un assessorato, che ha svolto un ruolo riconosciuto dall’autorità di gestione nazionale dei fondi Pac infanzia come ‘virtuoso’, e che ha intrattenuto decine e decine di confronti con i tre soggetti di rappresentanza, oggi strumentalmente accusatori, e sino a ieri pomeriggio al tavolo di confronto con l’intero assessorato”.
“Tariffe frutto di norme”
“Il sistema integrato – aggiunge la Marano – non è omologazione tra servizi pubblici a gestione diretta e imprese educative private, ne la pretesa di aver riconosciuti le prestazioni vuote per piene, ma è l’esaltazione delle specificità tanto dell’impresa privata che del sistema pubblico. Ulteriori accuse riguardanti colpevoli tariffazioni, fuori mercato o non congrue, vengono rivolte ingiustamente al Comune che applica regole e indicazioni nazionali e regionali, forse per coprire altri colpevoli ritardi? Nessun annuncio, tanto meno enfatico, è mai stato fatto relativamente ai servizi integrati. A noi non appartiene la politica degli annunci bensì quella del servizio. Infatti si è lavorato durante questi mesi per fornire alle famiglie, attraverso l’uso delle risorse statali, la scelta di strutture e servizi privati a fronte di un titolo di frequenza ‘effettiva’ per garantire opportunità educative e continuità del servizio. Additarci, infine, come coloro che non hanno la dovuta cura per l’infanzia più fragile è una affermazione bugiarda e priva di fondamento, dal momento che la priorità assoluta di accesso ai servizi comunali è garantita proprio a questa fascia di utenza. Tutto il resto è solo una incommentabile strumentale polemica”.
Appelli al dialogo
Intanto c’è chi lancia appelli alla riapertura di un dialogo sereno tra le parti. Come ad esempio la Cisal: “Lo scontro a mezzo stampa tra le associazioni che rappresentano gli asili nido privati e il Comune di Palermo non giova a nessuno, né ai lavoratori e alle lavoratrici che rischiano di rimanere senza occupazione, – sostiene il segretario generale della sigla palermitana, Gianluca Colombino – né alle famiglie che potrebbero non avere strutture a disposizione per bambini e bambine a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico. Chiediamo alle parti di riprendere il dialogo per trovare soluzioni, evitando querelle che non giovano a nessuno e di cui non si capisce il senso in un momento critico come questo”. Allo stesso modo la consigliera Milena Gentile si rivolge al governo cittadino chiedendo un’apertura: “Pur non condividendo i toni della protesta, – precisa – ritengo non debba restare inascoltato l’allarme lanciato dalle cooperative sociali che gestiscono i 20 asili nido convenzionati della nostra città. Considerati gli orientamenti dettati dalle linee guida regionali, peraltro condivise dall’Anci nell’ambito della cabina di regia Dl 65/2017, sono certa che il sindaco e l’assessora Marano, dalla lunga esperienza sindacale, riusciranno a trovare una soluzione al problema burocratico che rischia di compromettere l’anno scolastico 2021-22 e nel contempo di mettere a repentaglio i destini lavorativi di tanto personale. Proprio in forza dell’operato virtuoso di questo assessorato, riconosciuto dall’autorità di gestione nazionale dei fondi Pac infanzia, auspico che l’amministrazione approdi a un’intesa negoziale per la equa remunerazione dei costi di gestione e della quota bambino/a, considerate dalle cooperative sociali insufficienti per garantire i lavoratori e le lavoratrici, nonché la qualità del servizio educativo. E’ necessario scongiurare in ogni modo il rischio che il numero di posti nido necessario per rispondere al fabbisogno non sia più garantito dal sistema educativo integrato no-profit”.
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