Il mosaico fa bene al cuore? Sembrerebbe di sì, e non solo metaforicamente. L’arte nutre l’anima, rilassa e combatte lo stress, uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e, dunque, la manipolazione delle tessere musive può avere benefici effetti preventivi e riabilitativi.

Ne è fermamente convinto Sergio Fasullo, direttore del reparto di Cardiologia dell’Ospedale Ingrassia, che nell’ambito del Congresso Scientifico Palermo Heart Challenge 2024 ha organizzato un workshop sulle tecniche musive con i maestri monrealesi Gaetano e Saverio Ferraro, che vantano una lunga esperienza anche nell’ambito della formazione per le giovani generazioni di mosaicisti.

La sfida ha proporzioni inedite, perché intende dimostrare che il mosaico non soltanto è un’antica e preziosa forma di espressione artistica ed artigianale ma può svolgere un ruolo importante in ambito terapeutico, per quel che concerne le patologie cardiovascolari

Il corso è stato omaggiato dai due artigiani ai partecipanti al convegno, dando l’opportunità di verificare sul campo i benefici derivanti dalla creazione musiva.

Ferraro, “Vogliamo promuovere connubio fra arte mosaico e cardiologia”

“Vogliamo promuovere – ha spiegato Gaetano Ferraro – questo connubio fra l’arte del mosaico e la cardiologia. Per me è stato esaltante, e anche emozionante, mettere al servizio della salute delle persone ciò che imparato in tanti anni di studio e di attività. E non voglio nascondere il mio orgoglio di rappresentare una comunità, quella monrealese, che è nata intorno al mosaico e di cui il simbolo nel mondo è il Cristo Pantocratore realizzato da maestri bizantini. La mia città ha l’opportunità di diventare culla di una nuova concezione del mosaico che ne rinnovi la tradizione millennaria, a servizio della salute e del benessere di tutti”.

L’iniziativa s’inserisce nell’ottica di una formazione multidisciplinare del cardiologo. E se non è una novità che l’arte e la bellezza siano una cura naturale per l’animo umano, è ancora tutto da esplorare, e può riservare piacevoli sorprese, l’applicazione in termini terapeutici.