La polizia di Stato ha trovato allo Zen a Palermo un piccolo arsenale. Gli agenti nel corso di una perquisizione hanno scovato tre armi in un box di via Costante Girardengo. Sono in corso gli accertamenti, anche di natura balistica, per chiarire se l’armamento sia stato utilizzato per commettere qualche delitto su cui stanno indagando le forze dell’ordine. Le armi sono due fucili, una pistola calibro 7,65 e oltre cinquecento cartucce di vario genere. Delle due armi a canna lunga, inoltre, una è risultata rubata e l’altra aveva il numero di matricola illeggibile. Sono in corso indagini per risalire al proprietario.
Nel corso di un’altra operazione a marzo scorso i carabinieri delle stazioni di Acqua dei Corsari e Brancaccio, con il supporto delle unità cinofile, hanno arrestato a Ciaculli un 44enne palermitano accusato di possesso clandestino di armi, falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato di denaro falso, possesso e fabbricazione di documenti contraffatti. In casa sua sono state trovate tre pistole a tamburo modificate, due delle quali senza matricola, e quasi 80 cartucce. Sotto sequestro anche 50 mila euro in banconote false.
Armi da guerra e clandestine, con relative munizioni, trovate sottoterra a più di due metri di profondità in contrada Coscia del Ponte a Paternò. Una vera e propria Santa Barbara E’ quanto scoperto dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Paternò, con il supporto della compagnia di intervento del 12° Reggimento Sicilia e dello squadrone eliportato cacciatori di Sicilia. Arrestato il proprietario del fondo, un 72enne pregiudicato, allevatore locale, con le accuse di detenzione di armi con l’aggravante dell’associazione mafiosa con gli Assinnata di Paternò, articolazione territoriale della famiglia Santapaola – Ercolano di Catania. La perquisizione ha richiesto l’intervento anche di mezzi meccanici per rimuovere ostacoli fissi: le armi si trovavano in un fusto in plastica nascosto sottoterra a più di due metri di profondità.