Ok in Commissione Bilancio Ars tra le polemiche alla riprogrammazione di Fondi europei e statali in dote alla Regione. Si tratta di un vero e proprio “tesoretto” da 2,8 miliardi di euro, suddiviso così: due miliardi di fondi Poc (Programma operativo complementare) e 800 milioni di Fsc (Fondo di sviluppo comunitario). La tabella approvata in commissione all’Ars dà sostanzialmente mani libere al governo Musumeci.
Pd all’attacco: “Interventi a pioggia, no a logiche clientelari”
Il Pd esce fuori dall’aula per protesta e il Movimento 5Stelle contrario – scrive Repubblica Palermo in edicola oggi. Il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo attacca: “Musumeci — attacca Lupo — sfugge ancora una volta al confronto parlamentare e con le parti sociali, decidendo in solitudine come spendere due miliardi di fondi Poc e 800 milioni di Fsc. Fondi che dovevano servire a risollevare le imprese e l’occupazione dagli effetti della crisi Covid, e che invece il governo vuole spendere in una serie di interventi a pioggia che mi auguro non rispondano a logiche politico-elettorali, ma comunque senza strategia di sviluppo e che non produrranno lavoro vero”.
La postilla di Turano
In commissione anche una lettera dell’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano che conteneva un postilla non indifferente. “Questo assessorato ha ipotizzato possibili variazioni di destinazione delle risorse disponibili”.
Nello specifico — elenca ad esempio l’assessore — “le somme relative alla riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese vengono mantenute. Vengono confermati gli interessi di riqualificazione ambientale industriale delle aree Asi, nonché gli interventi destinati alla riconversione e riqualificazione produttive nell’area industriale di crisi complessa di Gela e nelle aree di crisi industriale non complessa”.
L’elenco dei fondi
Ci sono ad esempio – specifica Repubblica – “i 308,5 milioni stanziati dal Poc o i 71 dirottati dal Fsc per le Attività produttive, ci sono i 93,3 milioni Poc o i 16,3 Fsc per la Formazione 106,6 milioni complessivi per l’Ambiente, 108 per i beni culturali e così via, fino ad arrivare ai 561 milioni divisi in decine di opere per le infrastrutture, ai 334 per i Depuratori e ai 127 per il Turismo”. E si attendon0 ancora i 250 milioni di ristori Covid.
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