Ieri l’Ars ha vissuto una giornata molto tesa sul tema dell’urbanistica. Dopo una lunga discussione, è stata approvata la legge che recepisce il piano nazionale Salva Casa, con le relative semplificazioni edilizie. Ma è stato poi ritirato il discusso articolo 8 di una riforma urbanistica, che avrebbe permesso ai Comuni di prevedere nei piani regolatori aumenti delle cubature fino al 30% in aree pubbliche e private. La norma aveva superato due voti segreti, difesa dalla maggioranza come una premialità per chi riqualifica il territorio. Ma ha scatenato le proteste dell’opposizione, che vi vedeva un regalo ai palazzinari e un incentivo al cemento. Alla fine, di fronte ai dubbi anche degli uffici tecnici regionali, è arrivato il dietrofront dell’assessore Savarino.
Recepimento del Piano Salva Casa
L’ok dall’Ars al disegno di legge di recepimento delle “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica”, inviato all’Ars dal governo regionale per rendere operativi anche sul territorio siciliano quei punti del “Piano salva-casa” nazionale non immediatamente applicabili, ha messo l’accordo. La proposta era arrivata dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore al Territorio e all’ambiente Giusi Savarino, ponendo le basi per armonizzare e uniformare l’intera legislazione regionale in materia, eliminando incertezze interpretative.
“La Sicilia non poteva rimanere fuori”
“Il recepimento della legge “salva casa” era un atto dovuto – spiegano Marianna Caronia, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana e i deputati Luca Sammartino, Vincenzo Figuccia, Salvo Geraci, Pippo Laccoto e l’assessore Mimmo Turano – La Sicilia non poteva rimanere fuori dai benefici previsti dalla legge voluta da Matteo Salvini. Ovviamente, come é noto, non si tratta di un condono perché le norme intervengono solo nelle casistiche di minore gravità. Con questa norma di recepimento si salvano le case di tanti siciliani e si fa chiarezza rispetto a normative rigide e frammentate che talvolta ostacolano la commerciabilità degli immobili e precludono l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi. Siamo soddisfatti che anche in Sicilia si considerino le tolleranze costruttive potendole asseverare con l’ausilio di un tecnico abilitato. Infine si fissano i termini per il permesso in sanatoria in 45 giorni e in 30 giorni per la segnalazione certificata di inizio attività“.
Il disegno di legge
Il disegno di legge consente di recepire la norma che prevede la realizzazione di vetrate panoramiche, logge, opere di protezione dal sole, purché non creino spazi chiusi. Introdotto l’aumento delle sanzioni per le demolizioni di abusi. In Sicilia troveranno applicazione le disposizioni che superano la “doppia conformità” in caso di parziale difformità dal permesso di costruire. Il recepimento della norma nazionale consentirà di destinare parte delle sanzioni alle demolizioni di opere abusive e ad interventi di rigenerazione urbana. Sarà poi consentito mantenere le strutture amovibili realizzate durante l’emergenza Covid. Una precedente circolare aveva definito le norme immediatamente applicabili in Sicilia.
“Punto di equilibrio ottimale”
Per Stefano Pellegrino, presidente dei deputati di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana, commentando l’approvazione del ddl Urbanistica, “questo risultato legislativo rappresenta un punto di equilibrio ottimale tra le esigenze di tutto il territorio, la razionalizzazione urbanistica, la tutela dei diritti dei cittadini e la valorizzazione del nostro patrimonio. È una normativa che guarda al futuro, dando una chiara indicazione per una lungimirante attuazione del Green deal Europeo”, ha dichiarato l’onorevole Pellegrino. “Con questa legge, cui abbiamo contribuito e per il cui percorso ringraziamo il lavoro dell’assessore Savarino e del governo regionale, confermiamo la nostra posizione chiara, rispetto ad un certo ambientalismo che vorrebbero del tutto bloccare lo sviluppo dell’economia e dei territori. Crediamo fermamente che sia possibile coniugare la protezione dell’ambiente con il progresso economico, senza penalizzare le opportunità di crescita e benessere per i nostri cittadini”, ha aggiunto il capogruppo azzurro.
Bloccata la sanatoria della casa al mare
“Con i nostri emendamenti abbiamo messo delle toppe provvidenziali già a partire dall’articolo uno che, com’era stato strutturato inizialmente, minava i cardini fondamentali della legge urbanistica che deve puntare all’azzeramento del consumo del suolo, se non vogliamo assistere ad una solidarietà ipocrita davanti ai danni che i siciliani subiscono ad ogni alluvione” Lo afferma la deputata M5s all’Ars Cristina Ciminnisi, componente della commissione Ambiente dell’Ars. “Non bisogna essere scienziati per capire – continua Ciminnsi – che la vulnerabilità del nostro territorio è il frutto anche di politiche scellerate di consumo irresponsabile del suolo, in cui la cementificazione ha fatto la parte del leone. È ora di invertire la rotta”. “Siamo soddisfatti – aggiunge Ciminnisi – anche per aver bloccato con un nostro emendamento la sanatoria della casa al mare abusiva confiscata ai mafiosi. Diversamente si sarebbe creato un pericoloso precedente e lanciato un pericolosissimo messaggio alla cittadinanza che non potevamo permetterci, come se alla mafia fosse consentito di fare scempio delle nostre coste”. “Grande la soddisfazione – prosegue la deputata – per aver fatto saltare l’articolo 8, una norma vergognosa che rischiava di regalare ai palazzinari la possibilità di avviare delle vere e proprie speculazioni edilizie all’interno dei nostri centri urbani, sganciando l’incremento volumetrico del 30 per cento persino dagli obiettivi di rigenerazione urbana. Nessuna credibilità per un governo che si batte il petto davanti ad ogni sciagura climatica che piega la Sicilia, ma puntualmente le prova tutte, nel perfetto stile di un centrodestra scellerato e irresponsabile, anche nei confronti delle future generazioni”. “Prova ne è il salva casa, con le sue sanatorie – conclude Ciminnisi – su cui non è stato concesso alcun dibattito, con una compressione delle prerogative parlamentari dell’Ars in materia edilizia che la dice lunga su quanto il centrodestra siciliano sia piegato ai diktat di Roma, persino in una regione che è stata nei decenni devastata dall’abusivismo edilizio di ogni misura. Lasciarci l’autonomia di decidere era doveroso”.
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