L’Assemblea Regionale Siciliana ha dato il via libera alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza regionale (Defr) per il periodo 2025-2027, insieme a due ordini del giorno presentati dai deputati PD Giovanni Burtone ed Ersilia Saverino. L’assessore regionale all’Economia, Alessandro Dagnino, ha illustrato il documento in aula, sottolineando la solidità delle finanze regionali.
Un bilancio in salute secondo l’assessore Dagnino
Dagnino ha evidenziato il basso rapporto debito/PIL, attualmente al 4,2%, con previsioni di ulteriore riduzione al 3,9% entro il 2027. Questi indicatori, secondo l’assessore, testimoniano un “stato di salute più che buono” per le finanze regionali.
Dall’opposizione critiche alla visione del governo
Nonostante l’ottimismo dell’esecutivo, l’opposizione ha espresso forti critiche al documento. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Antonio De Luca, ha accusato il governo di essere “sganciato dalla realtà”, dipingendo una situazione ben diversa da quella effettivamente vissuta in Sicilia, soprattutto in settori cruciali come sanità, lavoro, imprese e gestione dell’emergenza siccità. De Luca ha ironicamente paragonato la rappresentazione del governo a quella di realtà economiche ben più floride come Svizzera o Giappone.
De Luca (Sud chiama Nord) punta il dito sulle “cambiali” non onorate
Anche Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord, ha criticato il Defr, lamentando l’assenza di riferimenti a questioni cruciali come i fondi extraregionali e le “cambiali” del passato, impegni finanziari non onorati che gravano sulle risorse future. Questa mancanza di trasparenza, secondo De Luca, frena lo sviluppo e mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Il Pd evidenzia la scarsa attenzione ai bisogni dei cittadini
Il Partito Democratico, attraverso il capogruppo Michele Catanzaro, si unisce al coro delle critiche, denunciando la scarsa attenzione del governo ai bisogni dei cittadini. Catanzaro ha sottolineato l’irrisorio aumento delle risorse per gli enti locali, lasciati soli nella gestione dei servizi essenziali, e l’insufficiente impegno sul fronte dell’emergenza siccità e della sanità. Unico punto di possibile convergenza, secondo Catanzaro, è la proposta di istituzione di una “Super zona economica speciale”, vista come un tentativo di recuperare le migliori esperienze delle ZES esistenti, azzerate dal governo nazionale.
La “Super Zes” come possibile punto di incontro?
L’istituzione della “Super Zes” sembra rappresentare un punto di disaccordo con il governo nazionale, ma potrebbe offrire un’opportunità per rilanciare lo sviluppo economico della regione, recuperando le esperienze positive delle ZES preesistenti. Resta da vedere se questa proposta troverà concretezza e se riuscirà a rispondere alle esigenze del territorio e dei suoi cittadini.
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