Fare di tutto per tenere unita la maggioranza, con un serrate le fila continuo per evitare problemi. E’ in questa direzione che arriva il plauso del presidente Renato Schifani alle commissioni Ars sulla manovra, dopo la fine dei lavori di merito avvenuto questa mattina e che ha stoppato le polemiche.
“Esprimo il mio apprezzamento per il lavoro compiuto nelle commissioni legislative dell’Ars che, questa notte, hanno completato l’esame della Finanziaria per la parte di loro competenza. Adesso, dopo il passaggio in commissione Bilancio, la manovra approderà in Aula dove mi auguro che prevalga il senso di responsabilità per l’interesse dei siciliani, pur nel pieno rispetto del legittimo confronto tra le posizioni politiche. L’obiettivo è sempre quello di giungere all’approvazione del testo entro la fine dell’anno. In questo modo avremo certezza, fin dall’inizio del nuovo anno, delle risorse disponibili da destinare allo sviluppo sociale ed economico della nostra terra”, ha detto Schifani.
Presidiare le commissioni
In realtà già ieri a metà pomeriggio da Palazzo d’Orléans era partito l’ordine per gli assessori di restare nelle commissioni per presidiare la Finanziaria. Troppo alto il rischio di colpi di mano, non solo da parte dell’opposizione.
Dunque il vertice convocato da Schifani con gli assessori per serrare le file in vista dell’approvazione della manovra entro fine anno è saltato. Anche se in serata il presidente della Regione ha incontrato almeno i capigruppo della maggioranza: la riunione è andata avanti fino a tarda notte.
È sul fronte «diplomatico» interno che sta lavorando Palazzo d’Orléans. Visto che anche ieri i lavori nelle commissioni di merito, indispensabili perché la legge arrivi presto in aula, sono stati pieni di intoppi. A fine serata la manovra ha superato lo scoglio della terza e quarta commissione. Ma prima di arrivare a questo risultato il governo ha dovuto registrare parecchi scontri.
L’opposizione, raccontano i deputati, non ha neppure dovuto accendere micce per mettere i partiti del centrodestra l’uno contro l’altro.
I contributi per le feste dei comuni
Il caso principale è scoppiato in prima commissione, la Affari Istituzionali, intorno all’articolo 5 del testo base presentato dal governo. È quello che stanzia 3 milioni con cui l’assessorato agli Enti Locali, guidato dal cuffariano Andrea Messina, potrà erogare contributi ai sindaci per iniziative di carattere sociale, economico e culturale.
Il caos è esploso quando Pd, M5s ScN e Gianfranco Miccichè del gruppo Misto, contestando la norma perché finanza solo alcuni enti locali, hanno presentato un emendamento che ha portato ha aumentato l’importo a 6 milioni di euro ed estendendo la platea dei beneficiari a tutti i 391 Comuni siciliani, escluse le tre città metropolitane, assegnando le risorse in base al numero di abitanti. In commissione è scoppiata la bagarre, il presidente Ignazio Abbate ha sospeso i lavori. E ad accantonare la discussione sull’articolo per potere proseguire i lavori ed esitare il parere dell’organismo parlamentare.
Pioggia di emendamenti sulla Finanziaria
Nel frattempo la manovra lievita con una serie di emendamenti, anche di maggioranza, che comportano aumenti di spesa. Si tratta tuttavia di modifiche che difficilmente troveranno posto nel testo che poi la commissione Bilancio, presieduta da Dario Daidone, dovrà mettere a punto prima dell’Aula.
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