“Abbiamo ascoltato in commissione Statuto all’Ars l’assessore all’Economia Gaetano Armao sul decreto infrastrutture e sulla perequazione infrastrutturale. Nel corso dell’audizione è emersa l’importanza che la Regione nei termini stringenti previsti dal decreto, cioè entro il prossimo 30 novembre, faccia la propria parte nel provvedere alla ricognizione di tutte le infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie, portuali, aeroportuali, idriche”. Lo dice la presidente della commissione Elvira Amata a margine del confronto avuto con Armao.
Secondo la parlamentare si è in presenza di un momento storico in cui la Sicilia non può perdere un treno simile: “La Sicilia non può perdere questa occasione storica – ha aggiunto -. È, inoltre, necessario che lo Stato doti la Regione Siciliana delle stesse procedure in deroga che sono state previste per il ponte Morandi, in modo da consentire il rispetto dei tempi per l’esecuzione delle opere ed evitare il disimpegno delle somme, a favore di altre Regioni, come previsto da una clausola che è fortemente penalizzante nello stesso decreto”.
Nel decreto infrastrutture, approvato dal consiglio dei Ministri lo scorso 10 settembre, è stato inserito un comma all’articolo 15 che riconosce i costi dell’insularità e li individua per la Sicilia in quelli che verranno definiti dalla commissione Paritetica. “La Sicilia e i siciliani da troppi anni si sono assuefatti a pagare i costi legati all’insularità – aggiunge Amata – e non è più né ammissibile né possibile tollerare una situazione che è costata ai nostri concittadini e alle nostre imprese miliardi. Oggi finalmente ci viene riconosciuto un diritto da siciliani rivendichiamo da sempre. Adesso che ci sono i fondi dobbiamo farci trovare pronti”.
A proposito del decreto infrastrutture nei giorni scorsi il consiglio dei Ministri ha dato il via libera. Nel darne notizia il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna, aveva proprio detto: “Il capitolo Sud del Dl Infrastrutture è una svolta nel superamento delle diseguaglianze tra Nord e Sud e nel riscatto delle regioni meridionali: con le misure approvate cominciamo a demolire il muro invisibile che divide il Mezzogiorno dal resto del Paese in materia di infrastrutture, edilizia scolastica, progettazione territoriale”.