Con l’approvazione della variazione di bilancio a Sala d’Ercole in queste ore, la Regione Siciliana ha stanziato, per l’annualità 2024, 1,2 milioni di euro a favore dei percettori di mobilità in deroga delle aree di crisi industriale complessa di Termini Imerese e Gela. Questa misura di sostegno interesserà 201 famiglie – 120 nell’area di Termini Imerese e 81 nell’area di Gela – e rappresenta un aiuto concreto per chi vive situazioni di difficoltà economica in queste zone.

Le parole di Tamajo e Vitrano

L’assessore regionale alle Attività Produttive, Edy Tamajo, e il deputato regionale di Forza Italia, Gaspare Vitrano, hanno espresso soddisfazione per l’approvazione di questa misura. “Questo fondo, interamente a carico della Regione, rappresenta un segnale importante di giustizia sociale e di attenzione verso le fasce più deboli – dichiarano Tamajo e Vitrano –. Il governo Schifani dimostra con questa azione il proprio impegno a non lasciare indietro nessuno, sostenendo chi è stato duramente colpito dalle difficoltà nelle aree di crisi industriale.”

La misura consentirà a chi percepisce la mobilità in deroga di ottenere un incremento del proprio reddito, riducendo così il forte calo che ha portato molti a vivere con meno di 500 euro al mese.

L’incubatore pignorato

L’assessore regionale alle Attività Produttive, Edy Tamajo, ha convocato una riunione per il 12 novembre alle 15, presso la sede dell’assessorato alle Attività Produttive, per affrontare la complessa situazione relativa al pignoramento dell’incubatore Meccatronica di Termini Imerese. Al tavolo prenderanno parte tutti gli attori coinvolti, compreso il consorzio ASI, con l’obiettivo di analizzare a fondo la vicenda e individuare soluzioni concrete e condivise.

Obiettivo: tutelare le imprese e gli investimenti

“Con questo tavolo intendiamo comprendere appieno le cause e le dinamiche che hanno portato a questa situazione, al fine di tutelare le imprese che hanno investito sul territorio e garantire la continuità di un progetto strategico per Termini Imerese”, ha dichiarato l’assessore Tamajo. “Il nostro assessorato è determinato a fare tutto il possibile per sostenere le imprese coinvolte e salvaguardare gli investimenti in un’area che rappresenta un nodo cruciale per lo sviluppo economico locale.”

“Il governo Schifani conferma il proprio impegno nel promuovere soluzioni tempestive e concrete, evitando ripercussioni economiche che potrebbero penalizzare ulteriormente il tessuto produttivo di Termini Imerese e le sue aziende”.

Nelle scorse ore era arrivato l’appello all’assessore Tamajo

Il Polo Meccatronica Valley di Termini Imerese è stato pignorato a seguito di una procedura esecutiva. La struttura, che funge da incubatore di imprese, è gestita dal Polo da tre anni per conto di Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Il custode giudiziario ha comunicato il pignoramento alla direzione del Polo. “Abbiamo informato della situazione l’assessore regionale Tamajo e auspichiamo un suo intervento. Siamo certi che sarà molto rapido”, ha dichiarato Antonello Mineo, presidente del Polo Meccatronica. “Il polo meccatronica è estraneo da questa vicenda come Invitalia. Una vicenda che ci ha accolto di sorpresa e confidiamo in una soluzione che possa consentire di proseguire le attività di animazione e di incubazione che ha visto già l’insediarsi di parecchie aziende, tutte le attività che fino adesso sono state avanti con capitali propri della rete meccatronica”. Mineo ha aggiunto: “Il nostro ufficio legale è in contatto con gli enti e le istituzioni coinvolte. Noi auspichiamo che possa essere trovato una soluzione per sospendere o revocare questo pignoramento che consentirebbe di proseguire gli investimenti delle aziende che si stanno insediando, che consentirebbero dal polo stesso di portare avanti il progetto Cluster Sicilia finanziato dalla Regione Sicilia con oltre due milioni di euro e consentirebbe anche di salvaguardare l’investimento di oltre 3,5 milioni di euro che ha realizzato Invitalia con il Ministero per poter creare le condizioni di una reindustrializzazione e animazione di tutta l’area industriale di Termini Imerese”.

La causa del pignoramento

Il pignoramento è scaturito da un debito non pagato dal Consorzio Asi di Palermo, proprietario dell’immobile, all’Amia, l’ex azienda municipalizzata di Palermo, attualmente in curatela fallimentare. Il debito risale a 11 anni fa e, a causa degli interessi di mora accumulati, è passato da circa 100 mila euro nel 2017 a circa 300 mila euro.

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