Una boccata d’ossigeno, anche se ‘piccola’, per le imprese siciliane colpite dalla crisi determinata dalla pandemia e che hanno subito una perdita di fatturato durante il lockdown di marzo e aprile.
Dopo mesi di polemiche, accuse contro la Regione ed il fallimento del click day di ottobre, il Dipartimento per le Attività produttive ha iniziato ad erogare i fondi del tanto contestato Bonus Sicilia.
Si tratta di contributi per 123,3 milioni di euro destinati a 57.179 imprese. Ogni azienda ha ricevuto 2151 euro.
Lo si legge nell’edizione odierna del Giornale di Sicilia che riporta i dati.
Ad attendere questa forma di ristoro, rimangono altre 214 imprese per le quali si deve procedere con la verifica dell’Iban, per circa 500 sono in corso gli approfondimenti istruttori e per 88 imprese si sta avviando il procedimento di revoca.
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale dei fondi, la parte maggiore è andata alle province di Palermo e Catania (rispettivamente 25,4 milioni e 25,2 milioni dove sono state finanziate 11.817 e 11.707 imprese); seguite da Messina (19,1 milioni andati a 8.857 aziende), Agrigento (11,4 per 5327 aziende), Trapani (11,2 per 5209), Ragusa (9,9 per 4616), Siracusa (9,4 a 4368 imprese) e chiudono Caltanissetta (6,4) ed Enna (4,9) dove sono state finanziate rispettivamente 2974 e 2303 imprese.
L’ammontare totale del Bonus Sicilia è di 125 milioni di euro provenienti dal Po Fesr Sicilia 2014/2020.
A fine novembre, l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, ospite della trasmissione Casa Minutella, in onda su BlogSicilia, ha spiegato: “Avevo inventato un meccanismo per ristorare le imprese con 125 milioni di euro e con 12mila imprese destinatarie. Avevo previsto che ne partecipassero 60mila. Il ClickDay, però, non ha funzionato perché il sistema TIM è andato in tilt. Allora, ho raccolto il grido d’allarme di tutte le associazioni di categoria e si è pensato a tutte le imprese che hanno partecipato. Quindi, i 125 milioni di euro sono serviti per ristorare tutte quelle imprese. So di essere in guerra, al fronte, ma ci sono con la fionda”.
E ancora: “I 125 milioni di euro rappresentano un piccolo ristoro per quei titolari che non sapevano come pagare l’impiegato per farsi il Natale. Noi abbiamo una visione di sviluppo di questa terra. Non si deve pensare che il Governo Musumeci si sia girato i pollici in questi mesi, durante la crisi”.
Turano ha anche annunciato: “Penseremo nella prossima finanziaria a coloro che non sono rientrati nel Bonus Sicilia”.
Il contributo è andato alle microimprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi che avevano già completato l’istanza sulla piattaforma SiciliaPEI, sia a tutte le altre microimprese siciliane in possesso dei requisiti previsti. Tra questi, avere almeno uno dei codici Ateco tra quelli indicati nell’avviso; essere classificate come microimprese (cioè avere meno di 10 dipendenti e fatturato annuo e/o totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro); avere sede legale e/o operativa in Sicilia (al 31 dicembre 2019); avere avuto l’attività economica sospesa durante il lockdown, essere attive al 31 dicembre 2019 e fino al momento di presentazione dell’istanza.
Beneficiarie del contributo sono state anche le aziende alberghiere costrette a fermarsi o che hanno registrato una diminuzione di fatturato del 25% nel periodo marzo-aprile 2020.
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