Palermo

Arriva la commissione d’inchiesta parlamentare sul luogo della strage di Casteldaccia

Arriva oggi a Palermo la Commissione di inchiesta parlamentare sulle condizioni e la sicurezza sul lavoro. Il programma prevede una visita alla Fincantieri e poi a Casteldaccia, sul luogo della tragedia dello scorso maggio, quando morirono cinque persone uccise dalle esalazioni di idrogeno solforato. In mattinata si svolgeranno in prefettura le audizioni con i vari rappresentanti istituzionali.

La denuncia della Di Gangi

“A tre mesi esatti dalla tragica morte dei cinque operai edili a Casteldaccia, ancora nessuna risposta è stata fornita. Non si sa se e cosa si stia facendo per prevenire future tragedie simili. Nei giorni immediatamente successivi alla strage, infatti, ho chiesto un accesso agli atti all’amministratore unico dell’Amap Alessandro Di Martino, ad oggi inevasa”. Lo dice la consigliera comunale di Palermo Mariangela Di Gangi (Pd).

“Ho chiesto informazioni su controllo e tipologia contratti, nessuna risposta”

“In particolare – aggiunge – ho chiesto una serie di informazioni sulle modalità di controllo e sulla tipologia di contratti applicati dall’Amap, per poter verificare la filiera di appalti e subappalti e le tutele esistenti. La richiesta non era utile solo a ottenere chiarezza su una vicenda su cui permangono ombre, ma anche per evidenziare il pericolo rappresentato dal sistema di appalti e subappalti, spesso caratterizzato da ribassi sui costi della sicurezza, urgenze per rispettare scadenze o mancanza di adeguata formazione. Dal giorno della mia richiesta sono passati quasi tre mesi senza alcuna risposta e il fatto che la catena degli appalti a cascata possa continuare indisturbata, anche dopo il cordoglio collettivo, non dovrebbe far dormire la notte l’Amap, l’amministrazione comunale e nessuno e nessuna di noi. Mi chiedo se questo silenzio sia dovuto a semplice negligenza o se ci sia invece qualcosa da nascondere, credendo fermamente che l’amministrazione comunale e ogni sua partecipata debbano prendere misure concrete e sistemiche per porre fine alla strage sui posti di lavoro”.

Leggi anche

Strage Casteldaccia, via libera ai funerali delle prime tre vittime

La terribile verità dei periti “Operai furono indotti nell’errore mortale”

Una morte, quella degli operai di Casteldaccia, dovuta ad un errore. Non loro, ma di qualcuno che li ha indotti ad entrare in quella cisterna risultata poi mortale. Secondo quanto scrive Repubblica Palermo, i periti nominati dalla procura di Termini Imerese hanno spiegato cosa sia accaduto nell’impianto di sollevamento di Casteldaccia pochi minuti prima delle ore 13,30 del 6 maggio e qual è stata la dinamica degli eventi che hanno portato alla tragedia che è costata la vita ai cinque operai, Epifanio Assazia, Giuseppe Miraglia, Roberto Raneri, Ignazio Giordano e Giuseppe La Barbera, morti soffocati dalle esalazioni velenose dell’idrogeno solforato durante un’operazione di spurgo di un tratto della condotta fognaria.

 

Leggi anche

Strage Casteldaccia, nell’atrio dei salesiani l’ultimo saluto a Roberto Raneri

Leggi l'articolo completo