Il carnevale è una festa che si celebra nei Paesi di tradizione cattolica, i cui festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare, l’elemento distintivo e caratterizzante del carnevale è l’uso delle maschere.
I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l’ultimo giovedì e l’ultimo martedì prima dell’inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima inizia con il Mercoledì delle Ceneri. Mascherarsi vuol dire, a mio parere, dismettere la propria identità e indossarne un’altra che ci piace per la sua storia, la sua allegria, i suoi colori.
E’ la festa dell’opulenza, del cibo, dei colori e diverte adulti e bambini. Perché questa voglia di evadere dal proprio quotidiano? Perché si vive un presente difficile? Può essere uno dei motivi, perché si desidera fare qualcosa di trasgressivo o più semplicemente per lasciare la monotonia e la pesantezza di giorni sempre uguali. A tal proposito, mi sovviene che, proprio oggi, il 2 febbraio, è il giorno della marmotta: il film cult si ripete. Ogni giorno la stessa storia: il meteorologo Phil Connors deve andare a Punxsutawney, in Pennsylvania, per un reportage sulla giornata della marmotta.
Ma è subito vittima di un corto circuito temporale che lo costringe a rivivere la medesima giornata all’infinito. Il film ”Ricomincio da capo, diretto da Harold Ramis, con Bill Murray e Andie MacDowell, è il tributo di Hollywood alla tradizionale festa americana che dal 1887 vede una marmotta ”annunciare” la primavera. Se l’animale esce dal rifugio senza farvi subito ritorno, l’inverno volge al termine. Se, invece, la marmotta rientra spaventata, leggenda vuole che i rigori del meteo dureranno altre sei settimane.
Alla lunga questa vita ripetitiva lo porta però alla depressione e a tentare continuamente il suicidio, nei modi più strani, ma il giorno dopo si risveglia comunque, sempre nel Giorno della Marmotta. Durante uno di questi giorni Phil si confida con Rita, un’amica, che, comunque scettica, gli offre il consiglio di dedicare questa vita intrappolata ad aiutare il prossimo. Phil capisce, così, che non può in un singolo giorno, ovviamente, aiutare tutti, ma può migliorare se stesso. Scopre così i suoi talenti e capisce i bisogni altrui, il che lo rende un uomo apprezzato ed amato. Insomma, questo per dire che, vivere sempre la stessa quotidianità, stanca e, talvolta, evadere dietro una maschera, nel modo che si ritiene opportuno e che si desidera, può contribuire a fare ritornare più realisti e vivere la propria vita nel modo migliore.
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