“Siamo di fronte – aggiunge La Torre – ad una ennesima conferma: la magistratura interviene di fronte ad un vulnus, ad un deficit della politica e dei partiti nel selezionare, secondo percorsi di legalità, i candidati che in altri momenti non avrebbero mai pensato di farsi avanti. Il fatto che lo facciano adesso è perché si è consolidata nell’opinione pubblica l’idea che la politica faccia schifo, i politici siano tutti corrotti e questo consente ai corrotti, proprio a quelli che fanno schifo, di trovare tranquillamente posto nelle liste elettorali”.
“Mi dispiace ancora una volta per questa nostra terra – conclude – mi dispiace innanzitutto per Priolo che passi alle cronache per fatti giudiziari. Ho scelto di stare nella squadra del professore Micari perché riconosco in lui serietà, onestà, competenza e visione. Con lui vogliamo parlare di Priolo, di Augusta e di quella importante fascia della Sicilia prospettando ai cittadini un futuro serio, di sviluppo economico e di lavoro a partire dall’idea di fare di quella zona un grande nodo per il commercio e i trasporti nel Mediterraneo”.
“Se Musumeci non riesce a controllare le sue liste, come pensa di riuscire a controllare assessorati e uffici regionali? Sotto il suo naso e ‘a sua insaputa’ succederebbe di tutto e di più. Ma siccome non credo alla sua versione da ‘Mister Magoo’ con il pizzo, dovrebbe smetterla di prendere per scemi i siciliani. Noi gentili lo siamo, ma fessi no”. Lo dice il candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Siciliana Fabrizio Micari.