“Palermo è nostra e non di cosa nostra” è solo uno dei cori dei tanti palermitani che si sono radunati davanti alla caserma Carlo Alberto Dalla Chiesa sede della Legione Carabinieri “Sicilia” in corso Vittorio Emanuele. Nel cuore della città. Una città ferita che oggi esulta per la cattura del boss Matteo Messina Denaro ma che non dimentica.
In tanti, infatti, hanno voluto per ringraziare le forze dell’ordine che questa mattina hanno arrestato il latitante alla clinica Maddalena. Un arresto atteso dai cittadini di Palermo da 30 anni, da quando, il 15 gennaio del 1993 venne catturato Totò Riina. Un colpo dello Stato alla mafia che ha scatenato l’entusiasmo delle persone.
Tra i presenti Carlo Madonia di Addio Pizzo Trapani che ha commentato così: “è una giornata fondamentale per Palermo che arriva però troppo in ritardo rispetto a quelle che erano le necessità di questa Palermo di liberarsi di questa pesantezza. Speriamo che le Forze dell’Ordine continuino a fare questo lavoro e che si scoprano anche eventuali complicità e connivenze a livelli alti rispetti a quelli della mafia più scontata e banale. Ma la mafia oggi non è sconfitta”.
Tante le testimonianze di cittadini che hanno voluto dire la loro per ringraziare le forze dell’ordine. Una signora sottolinea: “Siamo qui come cittadini onesti e poi per premiare questa operazione. Siamo qui per dire grazie e ricordare che lo Stato esiste e c’è ed oggi è il risultato che si registra”.
E c’è chi ringrazia le forze dell’ordine. Una signora presente con la famosa foto dei giudici Giovanni Falcone e Borsellino insieme, racconta: “La mafia non è sconfitta ed un ringraziamento alle forze dell’ordine. La politica la mettiamo da parte oggi”.
“Matteo Messina Denaro è stato catturato grazie al metodo Dalla Chiesa cioè l’accumulo di tantissimi dati informativi raccolti da tanti reparti dei carabinieri, sulla strada attraverso intercettazioni telefoniche, banca dati dello Stato delle regioni amministrative per consentire all’arresto di questa mattina”. Lo dice il comandante dei carabinieri Teo Luzi arrivato a Palermo.
“Una grande soddisfazione perché è un risultato straordinario nella lotta alla criminalità organizzata e di Cosa Nostra siciliana – aggiunge Luzi -. Matteo Messina Denaro era un personaggio di primissimo piano operativo, ma anche da un punto di vista simbolico perché è stato uno dei grandi protagonisti dell’attacco allo Stato con le stragi. Risultato reso possibile dalla determinazione e dal metodo utilizzato”.
“Determinazione perché per 30 anni abbiamo voluto arrivare alla sua cattura soprattutto in questi ultimi anni con un grandissimo impiego di personale e di ricorse strumentali. Un risultato grazie al lavoro fatto anche dalle altre forze di polizia particolare dalla polizia di Stato. La lotta a cosa nostra prosegue. Il cerchio non si chiude. E’ un risultato che dà coraggio che ci dà nuovi stimoli ad andare avanti e ci dà metodo di lavoro per il futuro, la lotta alla criminalità organizzata è uno dei temi fondamentali di tutti gli stati”.