Tutto è iniziato dalla indagini sulle morti avvenute la notte del 3 novembre dello scorso anno quando nella villetta a Casteldaccia morirono 9 persone.
Le indagini dei carabinieri su quella tragedia hanno permesso di aprire un nuovo filone che ha portato a questi nuovi provvedimenti.
Intercettazioni telefoniche e ambientali hanno permesso di scoprire i presunti casi di corruzione finiti nell’inchiesta.
Questa mattina il sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto,è stato arrestato insieme con altre quattro persone (il suo vice Giuseppe Montesanto, l’assessore Maria Tomasello, la funzionaria Rosalba Buglino e il geometra libero professionista Salvatore Merlino), avrebbe firmato un accordo di partenariato tra il Comune e una cooperativa, dietro la promessa di vedere selezionati – come volontari del Servizio civile nazionale 2018 – alcune persone indicate da lui, dal suo vice e dall’assessore Tomasello.
I due componenti della giunta si sarebbero spesi per convincere il sindaco a sottoscrivere l’accordo in tempi brevi, in modo che la coop potesse allegare l’intesa alla richiesta di finanziamenti da presentare alla Regione siciliana.
Vicesindaco e assessore avrebbero anche collaborato a predisporre i documenti necessari all’accordo di partenariato, tramite contatti con l’assessorato regionale al Lavoro.
Il sindaco, secondo le indagini, avrebbe anche favorito una società per l’appalto della raccolta differenziata, chiedendo in cambio l’assunzione di alcuni lavoratori.
Infine, la funzionaria Buglino e il geometra Merlino si sarebbero attivati per la concessione di due sanatorie edilizie, predisponendo falsa documentazione per il buon esito delle pratiche, in cambio di “utilità da parte dei richiedenti”.
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