Due tunisini arrestati di 21 e 22 anni e due bengalesi denunciati di 37 e 36 anni per la maxi rissa scoppiata in via Maqueda a Palermo in un bar ieri pomeriggio, quando non c’erano presidi di forze dell’ordine.

La lite finita con due feriti uno grave è scoppiata perché i due tunisini non avrebbero voluto pagare il conto. Il titolare dell’esercizio è stato colpito con una bottiglia in testa e soccorso dai sanitari del 118. Nella rissa sono stati coinvolti anche due dipendenti bangalesi.

Il blitz dei carabinieri, le indagini e i testimoni

I carabinieri hanno eseguito le indagini, sentito i testimoni e acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza e arrestato i due tunisini che fanno parte di un gruppo di ragazzi che stazionano nella zona di via Fiume e nei giorni scorsi sono stati coinvolti in un’altra rissa dove uno di loro è stato pestato a sangue da un gruppo di palermitani arrivati da Ballarò. Il giovane è in coma e ricoverato all’ospedale Policlinico. I quattro coinvolti in questa seconda rissa sono stati portati in ospedale sono stati dimessi con prognosi che vanno dai 5 ai 30 giorni. Ingenti i danni al locale dove sono rimaste anche tracce di sangue. I due tunisini sono stati arrestati in attesa dell’udienza di convalida.

La spedizione punitiva e il diciassettenne in rianimazione

L’episodio è avvenuto a distanza di qualche giorno dalla spedizione punitiva che ha ridotto in fin di vita un tunisino diciassettenne, ancora ricoverato nel reparto di Rianimazione del Policlinico, ieri si è verificato un altro episodio di violenza. Sempre nella stessa zona. Ed è allarme fra i residenti: “Questa zona di via Maqueda è in mano a bande che si contendono il territorio. Noi residenti siamo vittime di questi balordi che trascorrono qui intere giornate. La rissa e l’aggressione è avvenuta sotto gli occhi di turisti terrorizzati”.

Zacco (Forza Italia): “Tolleranza zero”

“Occorrono azioni forti e tolleranza zero. Oramai da tempo assistiamo ad un lento ed inesorabile declino del tratto di via Maqueda alta (che si estende dalla via Divisi fino alla stazione centrale), culminato con l’ennesimo atto di violenza avvenuto ieri pomeriggio, un tratto di una delle arterie centrali della nostra città divenuta una zona franca dove si può tranquillamente spacciare in pieno giorno e dove bande rivali si contendono il controllo del territorio con atti di violenza che nel giro di pochi giorni hanno causato il grave ferimento di un giovane tunisino che versa in gravissime condizioni ed all’aggressione di un cittadino bengalese. Giornalmente raccolgo il grido di protesta dei commercianti e dei residenti dell’asse centrale e delle vie limitrofe, che vivono nel degrado e nel terrore. Non è più il tempo dei proclami e di iniziative personalistiche, occorre applicare il pugno duro anche con iniziative drastiche come la revoca di attività commerciali sospette, l’applicazione del Daspo Urbano per tutti i soggetti coinvolti nelle risse e un presidio h24 nel tratto di strada coinvolto. Chiederò al Sindaco di avviare un’interlocuzione più serrata con il Prefetto e tutti gli attori coinvolti, affinché si istituisca in tempi brevi un presidio fisso delle forze dell’ordine e chiederò altresí al Sindaco di concedere un locale dell’amministrazione comunale o della città metropolitana nel tratto di via Maqueda ricadente tra la via Divisi e l’estremità dell’arteria all’altezza di Porta Vicari, da destinare alle forze dell’ordine come postazione fissa permanente”.

Di Gangi (Pd): “Tema sicurezza deve essere affrontato seriamente”

“Il tema della sicurezza, che può avere declinazioni diametralmente opposte, deve essere affrontato seriamente, sottraendolo alla contesa politica e rendendolo centrale nell’azione collettiva. Non bastano strumenti straordinari in termini di ordine pubblico; è necessaria un’analisi approfondita della situazione attuale e delle sue cause. Il presidio del territorio è sicuramente importante, soprattutto in aree tristemente note alle cronache come via Maqueda, ma lo è anche l’assenza di un sistema di servizi di protezione e inclusione, che non può basarsi su interventi singoli e sporadici. Mancano i centri aggregativi o l’educativa di strada e, di conseguenza, le opportunità di aggregazione sana per i giovani, in particolare per i più vulnerabili e per i giovani migranti, spesso clandestinizzati da leggi inadeguate. Troppi ragazzi e ragazze nella nostra città hanno solo la strada a disposizione. Mancano cura e prevenzione”.

Inoltre: “L’escalation di violenza va affrontata alla radice, coinvolgendo operatori sociali e il mondo accademico per comprendere e agire efficacemente. Serve immediatamente una politica sistemica che risolva il problema alla base, non solo ne contenga gli effetti. Ieri, l’ennesimo episodio di violenza si è verificato a due passi dal luogo in cui si riunisce il Consiglio comunale, proprio durante una seduta. A dimostrazione della distanza siderale tra chi occupa i luoghi decisionali e chi vive nella città, il Consiglio comunale ha proseguito i suoi lavori come se nulla fosse. È urgente che la questione diventi prioritaria per Amministrazione e Consiglio comunale, riconoscendola come una responsabilità collettiva. Non possiamo lasciar correre come se nulla fosse o occuparcene solo a parole, come se riguardasse solo una parte della città che si può tenere sotto il tappeto come polvere, che poi sbuca fuori prepotente e cruenta”.

Arcoleo: “Controlli in centro storico”

“I fatti accaduti ieri pomeriggio sono l’ultimo episodio di violenza e l’ennesima giornata di paura vissuti da chi è davvero stanco: l’aggressione al commerciante, poi trasportato in ospedale in condizioni gravi e a cui va un augurio di pronta guarigione, ci lascia ancora una volta sgomenti. Vorrei sollecitare i controlli nelle aree in questione, che interessano principalmente il Centro storico e i siti particolarmente sensibili tanto da dover attivare misure di sicurezza preventive, inserendo in agenda e programmando interventi sistematici nelle operazioni ad alto impatto.
Invito il sindaco di Palermo a dedicare attenzione costante a un’area che è diventata biglietto da visita per Palermo nel mondo e il comandante della Polizia Municipale Colucciello a predisporre una serie di sopralluoghi finalizzati al rispetto delle regole. Ringrazio il gruppo “Uniti per il quartiere” e le altre associazioni territoriali per l’impegno costante per la nostra città”. Lo dichiara il consigliere comunale Rosario Arcoleo.

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