Si è concluso a Rotterdam il congresso del Partito popolare europeo con l’elezione del nuovo presidente, Manfred Weber e dei vicepresidenti, tra i quali è stato confermato con grande consenso l’onorevole Antonio Tajani, ed al quale ha partecipato, unico delegato dalla Sicilia, il vicepresidente della Regione Gaetano Armao, componente del comitato europeo delle Regioni e coordinatore dell’intergruppo delle isole europee.
L’assemblea dei delegati in due giorni di lavori, nei quali sono interventi la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metzola, la presidente della Commissione, Ursula Von del Leyen, capi di governo e vertici dei partiti europei aderenti alla famiglia politica del PPE, ha approvato le risoluzioni di solidarietà all’Ucraina, sulle priorità dell’Unione europea dopo la crisi economica, sulla cybersicurezza, sui cambiamenti climatici, sulla libertà di stampa in America latina ed altre.
“Dal congresso di Rotterdam parte il rilancio del Partito popolare europeo per politiche di ripresa di un’Europa più forte che punti ad un rafforzamento della politica economica comune, della difesa europea, di una politica energetica he veda l’Ue protagonista” ha affermato Gaetano Armao a conclusione del Congresso “ma soprattutto punti a consolidare le politiche di coesione a partire dal riconoscimento a livello europeo della condizione di insularità e dei divari che essa determina. Ho chiesto a Manfred Weber e ad Antonio Tajani, ma soprattutto alla Presidente Roberta Metzola, un impegno speciale su questo tema cruciale per la Sicilia nei prossimi appuntamenti del Parlamento europeo”.
Un diritto comune europeo dell’insularità è quello che ha prospettato Gaetano Armao all’Assemblea Plenaria della Conference of Peripheral Maritime Regions (CPMR), che si è svolto un paio di settimane fa nell’isola svedese di Gotland.
Nel corso dell’intervento, Armao ha affrontato il tema dell’insularità, in ottica nazionale ed europea: “Dopo la Brexit l’Italia è il più grande Paese europeo per numero di cittadini insulari: oltre 6,6 milioni (quasi il 12% della popolazione complessiva tra Sardegna e Sicilia), sui quasi venti milioni d’insulari europei, non può consentirsi di continuare a eludere la questione della condizione d’insularità e il tema dei costi che essa determina tra le priorità delle politiche pubbliche”.