“La legge c’è, i soldi comunitari per stabilizzare i precari pure, ma l’amministrazione regionale inspiegabilmente non dà le attese risposte ai lavoratori”.
Lo ha detto Mimma Calabrò Segretario Generale Fisascat Cisl Sicilia nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede del sindacato in via XX Settembre a Palermo.
“Quelli delle società partecipate liquidate (Ciem, Lavoro Sicilia, Cerisdi, Spi, Quarit,Terme Di Sciacca, Sicilia e Ricerca e Sviluppo Italia) – aggiunge la Calabrò – sono gli unici lavoratori a tempo indeterminato della Regione Siciliana ad essere stati licenziati e non ricollocati come previsto dalla Legge di Stabilità 2014, anche in spregio alle leggi in seguito promulgate dal Parlamento siciliano.
Da anni si assiste ad un quotidiano rimpallo di responsabilità che non è più tollerabile, perché a pagarne le conseguenze è l’anello più debole della catena ovvero i lavoratori che rivendicano il rispetto delle leggi per tornare in servizio e affrontare serenamente la quotidianità”.
Il sindacato chiede l’intervento dell’assessore all’Economia Gaetano Armao con il quale in questi mesi ci sono stati già diversi incontri.
“La burocrazia, di contro, incurante delle conseguenze umane e sociali che scaturiscono dalla non applicazione delle normative, da un lato lamenta la carenza di figure professionali all’interno della Regione siciliana, dall’altro continua ad andare avanti come se non vi fosse l’urgenza di risolvere la questione – aggiunge la Calabrò –
È arrivato il momento di raccontare la verità, nient’altro che la verità (accompagnata dalla opportuna documentazione) sulla paradossale vicenda che coinvolge circa 150 lavoratori. E’ arrivato il momento che tutti si assumano le proprie responsabilità”.
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