Il sottosuolo di Palermo e precisamente a Mondello continua a restituire preziosi reperti che consentono di riscrivere la storia della città.
In viale Venere, nella borgata marinara di Mondello, durante i lavori di Terna Rete Italia per la posa di nuove linee elettriche ad alta tensione, sono state scoperte due tombe preistoriche.
E così la Soprintendenza ai Beni culturali, ha ampliato lo scavo per avere conferma che si trattasse di sepolture.
I lavori di Terna Rete Italia continueranno parallelamente al cantiere archeologico che è in corso, seguito da Stefano Vassallo, archeologo della Soprintendenza che spiega al Giornale di Sicilia: “Al momento è stato possibile soltanto individuare, a oltre un metro di profondità dalla sede stradale, le due sepolture.
Tuttavia si può già ipotizzare che si tratta di tombe del tipo a forno, di età eneolitica (età del Rame), la cui tipologia è ben nota dadi versi rinvenimenti effettuati nella prima metà del Novecento nel territorio di Palermo. Si tratta di piccole celle o stanzette sotterranee, scavate nella roccia e accessibili dalla superficie attraverso un pozzetto verticale. All’interno delle tombe venivano deposti i cadaveri e il corredo composto per lo più da piccoli contenitori di terracotta, di cui abbiamo già recuperato qualche esemplare nello scavo di viale Venere».
A occuparsi degli scavi, coordinati dalla Soprintendenza e realizzati grazie alla collaborazione della società Terna, sono le archeologhe Giuseppina Battaglia e Giusi Scopelliti.
Le indagini, che proseguiranno nei prossimi giorni, stanno fornendo un significativo contributo storico e culturale.
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