Il rinnovo del contratto dei dirigenti regionali tiene banco all’assessorato alla Funzione pubblica visto che l’Aran, l’agenzia che tratta con i sindacati, torna a rispolverare il rinnovo del contratto atteso dal 2018. Dopo due bocciature del nuovo contratto dei dirigenti l’Aran vuole la copertura politica e la trattativa riprende forza. Il contratto ha già ricevuto due bocciature da parte della Corte dei Conti ma adesso il presidente dell’Aran Accursio Gallo ha chiesto all’assessore alla Funzione pubblica Zambuto di formalizzare le garanzie sulla copertura, di fatto rimettendo nelle sue mani il pallino della trattativa.
Le due bocciature della Corte dei Conti
La storia del rinnovo del contratto dei regionali vede una netta bocciatura da parte della Corte dei Conti in occasione dei due tentativi da parte della Regione. Prima a febbraio e poi a luglio scorso. Tra le motivazioni della magistratura contabile “la mancata compatibilità finanziaria ed economica” del nuovo contratto. In proposito si era sollevato un gran polverone con le organizzazioni sindacali a pressare la Regione affinchè trovasse al più presto una soluzione. Si parlò addirittura di “una gravissima violazione dei diritti di un’intera categoria di lavoratori, ad oggi l’unico comparto della pubblica amministrazione di tutta Italia a scontare ben due bienni di ritardo e ad attendere da oltre 15 anni il rinnovo contrattuale”.
L’impugnativa del governo nazionale
L’ultima doccia ghiacciata è arrivata la settimana scorsa. Dopo lo stop imposto dalla Corte dei Conti all’inizio dell’anno per la mancanza di copertura finanziaria, il governo Draghi ha infatti impugnato il milione aggiuntivo stanziato dall’Ars per sbloccare il bonus per 1.562 dipendenti (oltre a quelli attualmente in servizio, anche quelli andati in pensione dopo il 2015). Ora si devono far quadrare i conti e far bastare i fondi ma quando venerdì la Ragioneria generale e il dipartimento della Funzione pubblica hanno chiesto a Gallo di rifare i calcoli con i soldi disponibili, l’Aran ha risposto che “la richiesta di trasmissione non risulta assentibile in quanto va adottata la procedura prevista dal legislatore”.
La politica chiamata a trovare la soluzione
È a politica dunque che deve sbrogliare la matassa. L’assessore Zambuto ha dato il via libera all’operazione, di fatto riavviando la macchina della contrattazione. A ridosso delle elezioni, ancora una volta sono in arrivo soldi a pioggia per il personale: l’accordo siglato all’inizio dell’anno concedeva un bonus mensile da 209 euro e un’una tantum da 9.288 a tutti i dirigenti. Nei giorni scorsi la protesta dei sindacati: “L’anno, anche finanziario, si sta chiudendo e ancora la Regione non ha trovato una soluzione utile e percorribile per portare a termine il rinnovo del contratto dei dirigenti regionali”. A dirlo il segretario generale della Cisl Fp Sicilia, Paolo Montera, con il segretario regionale dei dipendenti della Regione, Fabrizio Lercara, e il responsabile della categoria, Paolo Luparello.
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