Mitre arcivescovili, pastorali, bastoni antichi in ebano e avorio, ed ancora piatti, pianete, calici, reliquiari, suppellettili d’argento legati alla liturgia e alla devozione. Un tesoro proveniente dalla sagrestia e dal deposito della Cattedrale di Monreale viene in queste ore collocato nelle teche poste all’interno della torre meridionale della Basilica, appena finita di restaurare, su quatto livelli espositivi.
E sabato 7 settembre, durante una grande cerimonia che vedrà la partecipazione anche del Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, la torre verrà inaugurata, e sarà presentata la nuova guida che riguarda il Chiostro, la Cattedrale e il Museo Diocesano, edita da Schirà, commissionata da COOP CULTURE.
Un progetto voluto dall’Arcivescovo della Diocesi di Monreale, S. E. Michele Pennisi, ideato e sottoposto alla cura scientifica del parroco della Basilica, Don Nicola Gaglio, della Soprintendente ai Beni Culturali della Regione Siciliana, la dott.ssa Lina Bellanca, e della direttrice del Museo Diocesano, la Prof.ssa Maria Concetta Di Natale, docente di Museologia dell’Università di Palermo. L’intenzione è quella di fornire l’idea di unità del monastero benedettino e offrire ai visitatori la possibilità di fruire dell’intero sito, in maniera globale.
Il coordinamento tecnico-scientifico dei lavori è stato affidato alla dottoressa Rosalia Margiotta, dell’Università degli Studi di Palermo, che ci ha accompagnato attraverso questo lungo percorso dedicato all’arte sacra illustrandoci le caratteristiche delle opere che troveranno alloggio nel nuovo spazio espositivo.
“Molti dei manufatti esposti sono stati commissionati dagli arcivescovi – spiega la dott.ssa Margiotta mentre ci illustra i singoli pezzi – in varie epoche. Tra le opere più antiche alcune recano lo stemma di Ludovico II Torres. Alla metà del XV secolo è databile un importante reliquiario di architettura gotico catalana”.
Il lungo viaggio attraverso vari secoli di storia dell’Arcidiocesi monrealese continua. Ammiriamo antichi bastoni in ebano e avorio, uno pure commissionato dall’arcivescovo Ludovico II Torres, come testimoniano le iscrizioni. La varietà delle opere esposte include ancora pastorali, alcuni più recenti e altri più antichi, legati a vari Arcivescovi della Chiesa monrealese, e ancora mitre, croci pettorali anelli, opere. Tutto questo corredo veniva esposto nelle principali cerimonie per conferire solennità agli eventi.
Il restauro degli oggetti esposti è stato coordinato dal professor Gaetano Correnti.
Le opere esposte sono state realizzate soprattutto dalle maestranze degli orafi e argentieri siciliane, di cui la maggior parte palermitane, con l’aquila a volo basso, cioè con le ali rivolte verso il basso, punzone utilizzato fino al 1714, e a volo alto, dal 1714 in avanti.
Il Comitato scientifico, presieduto da S.E. Mons. Michele Pennisi, è costituito, oltre che dalla dott.ssa Lina Bellanca, dalla prof.ssa Maria Concetta Di Natale e da Don Nicola Gaglio, anche dai ricercatori Sergio Intorre e Giovanni Travagliato del Dipartimento “Culture e Società” di UNIPA, dalla prof.ssa Rosalia Francesca Margiotta, dalla dott.ssa Lisa Sciortino, vicedirettore del Museo Diocesano.
La presentazione della guida, che si terrà presso l’aula capitolare di San Placido, inizierà alle 18.30. Successivamente comincerà la visita alla torre meridionale, al termine della quale, intorno alle 20.45, la Compagnia dei Normanni si esibirà sotto il portico in una rappresentazione teatrale sulla vita di Guglielmo II.
Alle 21 è previsto il video mapping dal titolo “Il sogno di Guglielmo II”, che sarà proiettato sulla facciata della cattedrale per celebrare la fondazione del monastero e la Madonna del popolo. Dopo, tutti i presenti avranno la possibilità di visitare gratuitamente la cattedrale, il chiostro, il museo, la sagrestia della cattedrale, la torre settentrionale e quella meridionale, le terrazze, gli archivi, il museo e la cappella Roano.
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