Eccessivo ribasso dei prezzi previsti nelle opere pubbliche. Avviene in Sicilia che, in alcuni casi, il ribasso sfiori addirittura il quaranta per cento. Da più parti arriva l’appello per mantenere inalterati gli standard di sicurezza anche alla luce dei numerosi incidenti sul lavoro avvenuti nelle scorse settimane.
L’appello del presidente provinciale di Ance
“Se è possibile ottenere una riduzione di questo tipo dei costi, nonostante gli aumenti – spiega il presidente Carmelo Salamone – significa che gli importi possono essere ridotti o mancano i controlli”. “Se ci sono ditte così scriteriate da essere in grado di offrire un ribasso di quasi il 50% sul costo degli appalti pubblici, significa che chi deve controllare non fa il suo lavoro per incapacità o, peggio, per insipienza oppure che i prezzi inseriti negli appalti, derivanti dal prezzario regionale sono esageratamente superiori a quanto dovrebbero essere e per questo che bisogna chiederne una revisione al ribasso”.
Concorde la Filca Cisl Sicilia
“Condividiamo fortemente l’allarme lanciato dal presidente dell’Ance di Agrigento, Carmelo Salamone, rispetto all’eccessivo ribasso dei prezzi previsti per le opere pubbliche, che si sta riscontrando in Sicilia e che, in alcuni casi, sfiora addirittura il quaranta per cento”. Lo ha detto il segretario regionale della Filca Cisl Sicilia, Paolo D’Anca.
Sindacati preoccupati
“Siamo profondamente preoccupati perché questo significa inficiare il mercato con profonde ripercussioni sul fronte della tutela e dell’incolumità dei lavoratori perché ribassare fino al quaranta per cento i costi significa sacrificare le misure di sicurezza e adottare scelte scellerate che ricadono inevitabilmente sulla pelle di tanti padri di famiglia. Ci auguriamo – conclude- che si faccia immediatamente un incontro con tutti le parti coinvolte e gli organi istituzionali per prevedere immediatamente delle misure di controllo nei confronti di quelle imprese che, pur di accaparrarsi lavoro e aggiudicarsi gli appalti pubblici, mettono a repentaglio la vita dei lavoratori, sottopagando gli stessi, applicando contatti non edili, spinti solo dalla ricerca spasmodica di fare cassa”
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