Poche funzionalità disponibili a 50 giorni dal day one

L’app per tracciare i bus ancora al palo, dettagli e costi del progetto ‘City Compass’

Muoversi a Palermo“, l’app voluta dal Comune per geolocalizzare i bus del capoluogo siciliano, è ancora un work in progress. Anzi, sembra quasi una demo ancora in fase di sviluppo. Ad oltre 50 giorni dal day one dell’11 maggio, il programma presenta ancora numerosi bug e problemi sul fronte dell’interfaccia utente. Autobus di cui non sono disponibili i dati in tempo reale, altri dei quali ci sono ma si basano su proiezioni e non su un sistema di tracciamento vero e proprio. Pochi i mezzi effettivamente tracciati in tempo reale. Fatto che nullifica, al momento, il senso dell’app stessa.

Da Sispi ripetono che l’app funziona. Ma una cosa è funzionare, mentre un’altra è essere operativa. E su questo aspetto c’è ancora molto da lavorare. Lo dimostrano le 37 recensioni rilasciate su PlayStore da chi ha utilizzato l’app. Pareri degli utenti che portano ad una media voto di 1,6 stelle su 5. Statistiche abbastanza basse, coadiuvate da numerosi commenti negativi indirizzati proprio sulle scarse funzionalità disponibili.

L’interrogazione e la risposta di Sispi

Volendola parafrasare in termini medici, l’app al momento è come una persona il cui cuore batte ma con un encefalogramma praticamente piatto. Ovvero, il programma è funzionante ma non è operativo, almeno per l’utenza. E’ chiaro che l’applicativo è ancora in una fase sperimentale e che quindi i tecnici stanno lavorando sul sistema per renderlo fruibile al 100%. Tuttavia non si conoscono ancora i tempi di questa fase di beta-testing dell’app, finanziata con fondi PON METRO all’interno del progetto “City Compass“. A tal proposito, il gruppo consiliare del M5S ha presentato un’interrogazione diretta all’azienda Sispi, partecipata del Comune che si sta occupando della gestione dell’applicazione.

Leggi anche

“Muoversi a Palermo”, la storia di un app per tracciare i bus nata prematura

App ancora in fase sperimentale

La risposta è arrivata il 21 giugno, per tramite della presidente Giovanna Gaballo. La dirigente della società, a specifica domanda dei consiglieri, ha chiarito che “l’app è già funzionante. La durata della fase sperimentale non è stata definita al fine di monitorare efficacia ed efficienza dello strumento. Gli uffici competenti stabiliranno quando l’app verrà rilasciata in esercizio”. In realtà, il programma è già scaricabile sia su Play Store che su Apple Store, ma si trova ancora in una fase sperimentale, ovvero alla versione 1.2.1.

La storia di “Muoversi a Palermo”

In merito al progetto di sviluppo di “Muoversi a Palermo”, l’esponente di Sispi ha chiarito che “la componente software di base dell’app in questione è stata acquisita in riuso dalla Provincia Autonoma di Trento ed è stata appositamente personalizzata ed integrata da Sispi con il Sistema AVM centrale del Trasporto pubblico “SiCAT” del Comune di Palermo, soggetto beneficiario del suddetto progetto finanziato”. Operazioni oltre alle quali Sispi ha collaborato proficuamente con alcune aziende esterne. “Per le necessarie attività di implementazione e configurazione dell’app, Sispi ha fatto ricorso anche a servizi professionali esterni altamente specializzati per lo sviluppo delle componenti software connesse alla mobilità da parte dei fornitori Almaviva S.p.A. e M.A.I.O.R. s.r.l.“.

Leggi anche

“Muoversi a Palermo”, l’app per i bus che in pochi conoscono “Uscita troppo presto, non funziona”

Il progetto e le consulenze esterne

Lavori di digitalizzazione sul servizio che non stanno costando nulla al Comune di Palermo, visto che l’intero intervento ” rientra tra le azioni previste all’interno dal PON Metro Palermo Asse 2 Progetto “City Compass” e, pertanto, tutte le connesse attività sono realizzate nell’ambito agli appositi finanziamenti senza costi aggiuntivi per l’Amministrazione”. Una misura, la “City Compass” per la quale sul sito di Sispi risultano alcune voci di spesa. Come quelle relative al sistema di pianificazione dei servizi (Planning and Scheduling) riconosciute alla Maior S.r.l., per una cifra di circa 39.500 euro. Investimento a cui si affiancano la richiesta di fornitura di licenze software per sistemi operativi (32.000 euro); la fornitura dei server con relativa installazione, configurazione, formazione, manutenzione e assistenza in garanzia per 36 mesi (148.000 euro); la fornitura di licenze VMWARE (86.000 euro).

La più importante voce di spesa riguarda quella relativa ai servizi  di realizzazione e gestione di Portali e Servizi on-line affidata ad Almaviva S.p.A., per un cifra vicina ai 968.000 euro. Quante di queste somme siano state direttamente rivolte al progetto dell’App in questione non è dato saperlo visto che, nella risposta fornita da Sispi agli esponenti di Sala delle Lapidi, non ci sono dati utili in tal senso.

Leggi l'articolo completo