Questa mattina a Bagheria ha avuto luogo la celebrazione nel 17° anniversario della morte del maresciallo capo Filippo Salvi, medaglia d’oro al valore dell’arma dei carabinieri alla memoria.
Nella piazza che dallo scorso anno è intitolata al caduto, alla presenza del generale di brigata Luciano Magrini, comandante provinciale di Palermo, del tenente colonnello Antonello Parasiliti, comandante del reparto anticrimine, di Filippo Tripoli, Sindaco di Bagheria, delle autorità civili e militari, dei familiari del caduto, di una delegazione di Carabinieri di ogni ordine e grado e dei colleghi in congedo dell’associazione nazionale Carabinieri, è stata commemorata la vittima deceduta in servizio il 12 luglio del 2007, sul Monte Catalfano di Bagheria.
La deposizione di una corona d’alloro
Il generale Magrini, accompagnato dai genitori del decorato e dal sindaco, dopo la lettura della biografia del militare e della motivazione dell’onorificenza concessa, ha deposto una corona d’alloro ai piedi della targa che ricorda il maresciallo Salvi.
Nel suo intervento, il comandante provinciale ha sottolineato l’importanza del ricordo degli eroi dell’arma che hanno donato la loro vita per l’interesse superiore della tutela dello Stato e delle libere Istituzioni.
Una messa in suffragio
In seguito, presso la chiesa del Santo Sepolcro, è stata officiata una messa in suffragio del decorato da don Filippo Custode. In quest’occasione, Ezio Buzzi, ispettore regionale dell’associazione nazionale carabinieri, ha consegnato ai genitori del maresciallo Salvi la pergamena di “Soci d’onore” in quanto detentori della medaglia d’oro tributata al figlio caduto in servizio.
Le circostanze della morte
Nel corso delle attività d’indagine per localizzare il latitante Matteo Messina Denaro, il 12 luglio 2007, nel comune di Bagheria (Pa), il Maresciallo Salvi trovò la morte: durante le operazioni di installazione di un sistema di videosorveglianza a distanza, dopo essersi arrampicato su una parete rocciosa del monte Catalfano, precipitò accidentalmente nella scarpata sottostante, perdendo la vita a seguito del violento impatto dopo una caduta di oltre 40 metri.
“A nome di Bagheria ringrazio tutte le forze dell’ordine perché ci rendete orgogliosi di far parte dello Stato Italiano”, ha detto il sindaco di Bagheria, FIlippo Maria Tripoli – Bagheria non è più la stessa, Bagheria è stata terra di famiglie mafiose che condizionavano non solo la nostra città ma l’intera regione, grazie all’attività di repressione delle forze di polizia, grazie all’attività di prevenzione anche da parte del mondo della scuola qui presente, possiamo dire che Bagheria non è più la stessa. Ancora c’è tanto da fare contro la criminalità organizzata – aggiunge il primo cittadino pensando anche alla lotta contro il traffico di stupefacenti – <<ma siamo speranzosi perché ognuno di noi, parte dello Stato, insieme alle forze dell’ordine, in una giornata come questa del ricordo del maresciallo Salvi, è testimonianza che il bene prevarrà sempre sul male. E’ solo questione di tempo, è un messaggio di speranza”.






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