Palermo

Nell’anniversario della morte di Lia Pipitone presentati due nuovi progetti contro la violenza sulle donne

Sono stati presentati al Centro Antiviolenza Lia Pipitone di Palermo due nuovi progetti per l’autonomia economica delle donne e la loro crescita personale, “Empowerment Lab” che comprende un “Atelier sociale Le Coffe di Lia” e la rete di imprese “RI.Nasci” (Noi Autonome Sicure Coraggiose Indipendenti) per contrastare l’isolamento sociale a cui le donne spesso sono soggette.
Il progetto “Empowerment Lab” con l’atelier sociale Le Coffe di Lia prevede dei laboratori per la riscoperta di arti e tecniche come il ricamo a mano, la pittura ad acquerello e la ceramica.

Il progetto

Si tratta di un’officina creativa con attività anche professionalizzanti in cui le donne con l’aiuto di esperti potranno realizzare “oggetti” per rappresentare la propria storia di “donne libere” e il passaggio da “ciò che sono a ciò che vogliono diventare”, appropriandosi consapevolmente del proprio potenziale.

I laboratori dell’atelier sociale Le Coffe di Lia accoglieranno “donne che sostengono donne” creando quell’atmosfera in cui ognuna potrà trovare la propria identità e riconoscersi parte di una comunità.

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Il significato del nome

Il significato del nome “Le Coffe di Lia”: la Coffa è un oggetto semplice, utile e accogliente. Anticamente usata dai contadini siciliani come sacca per il fieno e il cibo, nel tempo, guarnita di “giummi” colorati e specchietti, diventa accessorio bello ed elegante che accompagna le donne. Le donne di questo atelier sociale sono “Coffe”, sono emblema di bellezza e trasformazione, sono state accolte e accolgono: sono cambiamento. Laboriose creano “oggetti” belli e raffinati, realizzano la loro autonomia e indipendenza in un “luogo” che permette loro di essere viste, riscrivere la propria storia e salvarsi.

La rete

La “rete di imprese RI.Nasci” (Noi Autonome Sicure Coraggiose Indipendenti) con un intenso lavoro di collaborazione tra soggetti del pubblico e del privato intende realizzare azioni concrete e sinergiche che permettano alla donna di affrancarsi definitivamente dalla violenza iniziando un progetto di vita. Per sottrarsi alla violenza e alle relazioni abusanti che le tengono dipendenti, soprattutto economicamente, dal proprio partner, è fondamentale che le donne raggiungano una propria autonomia e indipendenza socioeconomica.

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Le iniziative

Con queste iniziative il Centro Antiviolenza Lia Pipitone attivo a Palermo e in provincia da oltre dieci anni vuole promuovere un atelier educativo per contrastare la violenza sulle donne, incoraggiare la creatività e favorire il loro benessere facendo riscoprire e rivivere suggestioni, emozioni e pensieri positivi che fuoriescono dalla bellezza. Hanno già aderito alla rete d’imprese “RI.Nasci”: Sicilbanca e Caffè Morettino.

La presentazione

Alla presentazione realizzata nel giorno dell’anniversario dell’uccisione di Lia Pipitone hanno partecipato: Edy Tamajo (assessore regionale Attività Produttive); Antonello Cracolici (presidente Commissione regionale antimafia); Rosi Pennino (assessora comunale Politiche sociali); Marcello Longo (presidente Ottava Circoscrizione); Nicola Glorioso (vicepresidente Ottava Circoscrizione); Mari Albanese, Alessandro Amore, Alessandro Benincasa, Giusi Chinnici, Emanuele Marino e Salvatore Palumbo (consiglieri Ottava Circoscrizione); Mariangela Paglino (coordinatrice U.O. Servizio Sociale di Comunità dell’Ottava Circoscrizione); Laura Amodeo (Rup dell’Azione POC_PA_I.3.1.I Area Politiche Socio Sanitarie); Margherita Tomasello (vicepresidente Confcommercio Palermo e presidente Gruppo Terziario Donna); Sicilbanca; Georgia Chondrou (CESIE ETS – Progetto T-Essere Ponti); Clara Triolo (Coordinamento provinciale Libera Palermo).

Tamajo: “Speranza concreta a chi ha subito violenza”

“Il progetto “Ri.Nasci” non è solo un’opportunità, ma una speranza reale per tante donne che hanno vissuto l’oppressione e la violenza. Lo scorso anno, grazie alla collaborazione con l’assessorato comunale alle Politiche sociali, siamo riusciti a integrare cinque ragazze vittime di mafia in percorsi lavorativi, un successo che ci incoraggia a fare ancora di più. Anche quest’anno non mancherà il sostegno delle istituzioni. Come assessorato abbiamo svolto un’attività d’intercessione tra le associazioni e le aziende siciliane, che hanno ben risposto, dando la loro disponibilità su temi occupazionali così importanti”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo,

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