Durante la seduta solenne dell’ars per ricordare il presidente della Regione Piersanti Mattarella ucciso dalla mafia 40 anni fa, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella fratello di Piersanti, oltre al Presidente della Regione Nello Musumeci, sono intervenuti i capigruppo per ricordare l’esponente Dc. Il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo Ha detto: “È dunque dovere delle istituzioni far conoscere, soprattutto alle giovani generazioni, l’esaltante stagione di rinnovamento della Sicilia di cui Piersanti Mattarella fu protagonista, opponendosi con intransigenza ad ogni forma di malaffare e dimostrando straordinaria capacità riformatrice, eccelse doti politiche e di dialogo, quel dialogo che porterà nel 1978 al coinvolgimento del Partito Comunista, il partito di Pio La Torre, nella maggioranza del suo primo governo, anticipando l’esperienza nazionale di Aldo Moro”.
Per Claudio Fava, presidente del gruppo Misto e presidente della Commissione Antimafia “ricordare oggi, in quest’aula, il sacrificio di Piersanti Mattarella rappresenta, per chi le parla, un privilegio e al tempo stesso una fatica. La fatica di chi sa bene che la misura del tempo trascorso, per quanto ampia, non potrà mai compensare il vuoto delle assenze. Ricordare Piersanti Mattarella vuol dire soprattutto ripercorrere l’eredità che ci ha lasciato: il rigore civile, la forza morale, la generosità del suo ottimismo. E mi piace, qui ed oggi, citare un’altra sua qualità, una risorsa umana di cui spesso la politica è orfana: la capacità di saper dire dei no. Piersanti Mattarella, da Presidente di questa regione, quei no li disse. E forse ne pagò il prezzo con la vita. Sono trascorsi 40 anni eppure la limpidezza della sua scelta, la forza di quei no, la coerenza con cui interpretò il ruolo di presidente della Regione Siciliana ci arrivano intatti.
Giorgio Pasqua, capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars, ha detto: “Piersanti Mattarella aveva chiara quale fosse la strada da seguire per il contrasto al fenomeno mafioso, e ne parlava come di una ‘battaglia – per citare le sue stesse parole – che esige la più larga unità di intenti, alla quale tutti dobbiamo sentirci richiamati'”. “Presidente Mattarella, la invito – ha aggiunto Pasqua – a farsi promotore di una ampia discussione, che coinvolga lo Stato nella sua interezza, affinché per la Sicilia si avvii una stagione di riforme ed interventi che possano influire decisamente sulle condizioni socio-economiche, al fine di liberare i siciliani dalla oppressione di tutte le forme di criminalità organizzata e dalla mafia”.
Per Alessandro Aricò, capogruppo di DiventeràBellissima, “Piersanti Mattarella fu paladino dei diritti della Sicilia e dei siciliani, convinto com’era che “l’Autonomia regionale è patrimonio inalienabile di cui siamo e saremo sempre gelosi custodi e che a nessun costo vorremo vedere distorta da spinte centrifughe”. Disse pubblicamente, cito: ‘Occorre creare una forza di pressione capace di controbilanciare le spinte e le sollecitazioni che sull’apparato politico-burocratico esercita la struttura socio-finanziaria del Nord'”.
Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc ha detto: “Piersanti Mattarella rimane per sempre l’esempio di un’interpretazione audace e valorosa della professione politica. Nel giorno della commemorazione del suo omicidio avvenuto per un disegno criminale che lo ha voluto bersaglio, voglio ricordare la straordinaria dedizione di Mattarella per un’attività che sentiva come una missione e che lo portò a combattere la piovra mafiosa attraverso reali riforme dell’amministrazione regionale e della politica”.
Ma il ricordo riguarda anche l’associazione degli amministratori locali che vide Mattarella suo primo presidente “Il quarantesimo della ricorrenza dell’uccisione di Piersanti Mattarella non può sottrarre l’Asael nel ricordare colui che ne fu il fondatore ed il suo primo presidente. La nascita della nostra associazione è da annoverare infatti fra gli obiettivi che Mattarella si era prefisso nell’opera di modernizzazione e di rinnovamento della nostra regione, con l’obiettivo di formare una nuova classe dirigente in parallelo con il progetto di un necessario e urgente decentramento amministrativo con il trasferimento delle funzioni in favore dei Comuni”.
“Con questa strategia Mattarella ha voluto raggiungere il duplice obiettivo di sottrarre sempre più la gestione del potere al centro in favore della periferia , per far diventare protagonisti del futuro proprio gli amministratori locali che erano maggiormente vicini ai bisogni delle popolazioni amministrate – si legge ancora nella nota dell’Asael, presieduta da Matteo Cocchiara -. La sua barbara scomparsa voleva di certo segnare pertanto anche un ammonimento con l’obiettivo di bloccare quel processo di grande rinnovamento della politica e del ruolo delle autonomie locali, a cui Piersanti Mattarella assegnò una grande funzione nel progetto di costruzione della ‘nuova Regione con un progetto politico dalle carte in regola'”. L’Asael poi aggiunge: “Oggi, nel ricordarne il sacrificio, gli amministratori locali siciliani debbono trarne beneficio da quella straordinaria visione del ruolo della politica, in una terra che ha oggi, più di ieri, la necessità di metterne a frutto i risultati dell’azione e del coraggio di un grande uomo politico che operò sempre in favore del suo riscatto. Di tutto ciò l’Asael, il suo gruppo dirigente e tutti gli amministratori locali siciliani, oggi più di ieri, gliene sono sempre più grati”.
In mattinata la commemorazione davanti la lapide che lo ricorda e l’intitolazione del Giardino Inglese
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